«Non è così, Enzù». Parole pronunciate da Anna Borsa dodici ore prima d’essere ammazzata dal suo ex, Alfredo Erra, con l’intento di rassicurare il fratello. Il racconto di Enzo Borsa ha tenuto col fiato sospeso la Corte d’assise di Salerno, presieduta dal giudice Vincenzo Ferrara, nel corso dell’udienza fiume – ha preso il via alle 10 ed è terminata poco prima delle 13 – del processo a Erra, 41 anni, in carcere per il femminicidio della sua ex, la 30enne pontecagnanese Anna Borsa, freddata con un solo proiettile – ma gli spari furono almeno tre – calibro 7,65 di Walther Ppk mentre era al lavoro nel salone di bellezza di via Tevere, l’1 marzo del 2022.
Il racconto
«Mia sorella – ha detto Enzo – m’ha tenuto nascoste tante cose per evitare che mi preoccupassi, ma io la vedevo cambiata». Avrebbe taciuto anche il 28 febbraio, Anna: «Erano le 11 di sera, ero in cucina, e l’ho sentita parlare concitatamente al telefono». Il sospetto – più che fondato – è che l’interlocutore fosse proprio il suo futuro assassino: «Le ho sentito dire “che vuoi da me, che vuoi farmi più di quello che già m’hai fatto con la pistola?”». Enzo si sarebbe avvicinato ad Anna: «“Ti ha minacciato con la pistola?”, le chiesi. E lei mi rispose: “Enzù, no, non è così…”».