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Piscina Vitale, resa alla vergogna: «Ora serve fare qualcosa…»

di Stefano Masucci
Altre promesse dal sindaco. E le società alzano la voce
Piscina Vitale, resa alla vergogna: «Ora serve fare qualcosa…»

«La piscina “Simone Vitale” presenta della criticità sulle quali dobbiamo accendere i riflettori». Non fa giri di parole Vincenzo Napoli all’indomani dell’ennesimo guasto alla caldaia dell’impianto sportivo di Torrione, “casa” della pallanuoto cittadina. Prima del Consiglio comunale di ieri mattina e a poche ore dalla “migrazione” della Rari Nantes, costretta a chiedere ospitalità alla piscina Scandone di Napoli per non perdere la gara contro Roma del massimo campionato italiano di pallanuoto, il primo cittadino ammette le difficoltà ormai ataviche dell’impianto intitolato alla memoria del compianto portiere giallorosso, scomparso nel rogo del treno che trasportava i tifosi della Salernitana di ritorno da Piacenza nel maggio del 1999.

I problemi

«Le problematiche non si possono disbrigare con una semplice riparazione – ammette Napoli -. Stiamo valutando provvedimenti da mettere in campo immediatamente per trovare una risoluzione definitiva. Parliamo di un impianto storico di Salerno, ci sta a cuore, serve alla squadra e alla città». Inevitabile, dopo lo stop alla caldaia che non ha permesso all’acqua della vasca di raggiungere la temperatura minima regolamentare, che il tema venisse affrontato anche a Palazzo di Città: nel corso del Consiglio, infatti, anche il capogruppo di Forza Italia, Roberto Celano, ha sollecitato l’amministrazione a un intervento concreto. E a fare eco alla proposta del consigliere socialista e presidente della Commissione Sport, Rino Avella, anche il suo vice Pino D’Andrea che ha aperto all’ipotesi della privatizzazione della Vitale, uno dei punti ipotizzati nel dossier inviato per due volte all’amministrazione comunale sulla situazione dell’impiantistica salernitana che per il momento è rimasto inascoltato.

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