Circa 400 accessi l’anno al Pronto soccorso del “Ruggi” per problemi legati all’assunzione di alcolici da parte di minori. Sono questi i numeri choc dei giovani che ricorrono alla struttura ospedaliera per aver alzato il gomito, alcuni arrivati al pronto soccorso in coma etilico. A questi andrebbero aggiunti quelli soccorsi dal “118” e soprattutto coloro che non chiedono l’assistenza di un medico ma ricorrono all’aiuto dei genitori o degli amici per alleviare gli effetti di sbronze anche gravi.
I numeri di un fenomeno preoccupante
Il fenomeno dell’uso di alcolici è ben presente anche nel Salernitano e gli effetti si vedono anche in altri campi, quello ad esempio, degli incidenti stradali (il 20% di quelli gravi coinvolge persone sotto effetto di alcol e droghe, dati Aci Istat in provincia di Salerno). Indispensabile, dunque, un’azione preventiva contro l’uso e l’abuso di alcolici tra i giovani in età scolare; ecco perché l’Arma dei carabinieri ha organizzato un piano condiviso di interventi istituzionali, “Assunzioni di sostanze alcoliche e stupefacenti tra i giovani. Conseguenze penali ed effetto sulla salute”. I militari – assieme all’azienda ospedaliera “Ruggi D’Aragona” – organizzeranno una serie di incontri in 10 istituti superiori per affrontare i due aspetti del problema: quello sanitario, affidato ai medici del “Ruggi”; e quello amministrativo e penale legato all’abuso di alcolici, che vedrà in campo i militari dell’Arma.
Il progetto dedicato agli studenti
Ieri il progetto è stato presentato dal comandante provinciale dell’Arma, colonnello Filippo Melchiorre , del maggiore Antonio Corvino della compagnia di Salerno, del direttore sanitario del “Ruggi”, Walter Longanella, che è anche medico specializzato in igiene e quindi in prevenzione, alla presenza dei dirigenti scolastici. «La fascia di età giovanile può presentare problematiche di dipendenza, quella più conosciuta è da sostanze stupefacenti, meno conosciuta è quella da alcolici – ha affermato il colonnello Melchiorre – Non c’è da fare allarmismo, ma è giusto mantenere un’attenzione sul problema». E il maggiore Corvino: «È un’attività preventiva che partirà a pieno regime da gennaio. Noi tratteremo gli effetti e amministrative penali e i medici racconteranno agli studenti gli effetti dell’alcol sugli assuntori e gli episodi ai quali hanno assistito direttamente». E Barbara Figliolia, dirigente scolastica del liceo Severi ha puntualizzato: «Come dirigenti scolastici ringraziamo l’Arma per questa iniziativa. Le nostre responsabilità come scuole sono aumentate e dobbiamo fare l’impossibile per aiutare le nuove generazioni. Dovremo coinvolgere anche le famiglie affinché i genitori seguano un po’ in più i propri figli, perché da sola non ce la facciamo ». «Illustreremo – ha spiegato il direttore Longanella – quali sono le conseguenze e le patologie connesse all’abuso di alcool o di sostanze stupefacenti, coinvolgendo anche specialisti dell’Università».