Poco meno di mezzo milione di euro: 422.307, per l’esattezza. Tanto valeva, in vile danaro, la battaglia che la “fu” Centrale del latte di Salerno, da tempo incorporata nella “Newlat spa”, aveva ingaggiato con un imprenditore battipagliese, classe ’60, finito a processo con l’accusa di truffa. E prosciolto: non s’è discusso neppure del presunto raggiro, perché la querela fu sporta in ritardo. Non luogo a procedere: sentenza emessa da Paolo Valiante, giudice monocratico della Seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, dopo che Daniele Olivieri, avvocato dell’imprenditore battipagliese, in udienza ha prodotto una copia d’una diffida stragiudiziale che il colosso del latte – costituitosi parte civile nel processo, con il patrocinio del legale Diego Mastrolia – aveva trasmesso al suo assistito due mesi prima di sporgere la querela, con l’intento di recuperare il controverso danaro.
Il conto corrente
Il 63enne – in precedenza tutelato da un differente difensore – è il titolare di un’azienda casearia battipagliese che forniva latte crudo d’alta qualità alla Centrale. Tempo imperfetto d’obbligo, perché la società salernitana, d’un tratto, decise d’interrompere i rapporti con l’impresa della Piana del Sele. All’epilogo della relazione professionale, quindi, le parti hanno provveduto alla canonica quantificazione delle morosità: così è emerso che il battipagliese vantava un credito di 422.307 euro. All’epoca – Anno Domini 2018 – il vecchio fornitore fornì agli impiegati dell’azienda salernitana le coordinate bancarie del suo conto corrente, così da provvedere al saldo della fattura. Detto fatto: il 28 novembre il danaro dovuto fu accreditato.
Il credito ceduto ad una banca
Solo che, in precedenza, l’imprenditore caseario aveva ceduto i crediti ad un altra banca, e così, all’indomani del pagamento, i riscossori dell’istituto di credito bussarono a soldi alle porte della Centrale, impugnando la fattura rimasta scoperta. La società di Newlat i 422mila euro li aveva versati sul conto corrente aperto presso l’altro istituto di credito. Il 17 aprile del 2019, quindi, gli avvocati della Centrale del latte querelarono il vecchio fornitore.