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Mercato San Severino, il Comune vende i terreni del boss ma deve annullare l’atto

di Francesco Ienco
I suoli confiscati erano vincolati e non potevano essere inseriti tra i beni alienabili
Mercato San Severino, il Comune vende i terreni del boss ma deve annullare l’atto

Venduti i terreni confiscati al clan Galasso a Mercato San Severino: la minoranza insorge, per il sindaco è un semplice errore. Fatto sta che il dibattito si è fatto incandescente sull’alienazione di due fondi in località Cerrelle nell’ambito del piano di alienazione di aree demaniali e boscate. Terreni trasferiti all’Ente dal ministero delle Finanze nel 1998 dopo essere stati sottratti all’organizzazione malavitosa con il vincolo di destinazione d’uso per realizzare un’oasi naturalistica annessa al costituendo Parco Archeologico comunale del Castello dei Sanseverino.

«L’oasi fu effettivamente realizzata, a costo zero, da “quelli di prima” – afferma il consigliere comunale ed ex sindaco Giovanni Romanoe messa al servizio dei cittadini e delle associazioni che organizzavano le visite a cavallo nell’area archeologica del Castello. Il Piano delle alienazioni sottoposto al Consiglio comunale è stato approvato prima dalla giunta che, quindi, non poteva non sapere di aver messo in vendita i terreni confiscati alla camorra. Abbiamo presentato un’interrogazione urgente chiedendo spiegazioni e la vendita è stata annullata».

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