Parenti di consiglieri comunali tra i nuovi assunti in “Agrosolidale”. E non si tratterebbe solo di esponenti politici della città di Sant’Alfonso, ma anche di Nocera Inferiore e San Valentino Torio. La denuncia è arrivata ieri dai consiglieri comunali di opposizione Anna Rosa Sessa, Santino Ruggiero e Fabio Petrelli, dopo esser venuti a conoscenza dei risultati delle selezioni di personale avviate dalla società che gestisce le politiche sociali nel comprensorio di Pagani, Sarno, San Marzano sul Sarno e San Valentino Torio.
Le accuse dei consiglieri di opposizione
«Dagli esiti delle prove dei concorsi svolti da Agrosolidale – affermano – sembrerebbe che, ad entrare nella partecipata comunale che si occupa di politiche sociali, siano anche fratelli, sorelle, cugini e parenti di consiglieri comunali. Se così dovesse essere – sottolineano Sessa, Ruggiero e Petrelli – avremmo la dimostrazione tangibile che l’amministrazione e la maggioranza della città di Pagani agiscono in spregio di regole etiche e di opportunità politica che sempre dovrebbero esistere in politica». «Pur sicuri che Agro Solidale abbia garantito pari opportunità a tutti e prove selettive rispettose di tutti i crismi di legalità e trasparenza – aggiungono i consiglieri di opposizione – siamo convinti che la politica debba essere fatta anche di passi indietro e di rinunce da compiere prima e non dopo».
Il silenzio di Agrosolidale
Agrosolidale, attraverso una serie di procedure di selezione pubbliche, ha riempito nelle ultime settimane alcuni posti vacanti presenti nei propri uffici rilevati in settori strategici per la società, che vanno da operatori socio sanitari fino ad esperti in progettazione e attività amministrative. Concorsi che non hanno trovato un’adesione diffusa sul territorio, con mansioni che alla fine hanno visto al colloquio anche solo due pretendenti. Non ci sono ancora nomi ufficiali rispetto a quanto segnalato dai consiglieri comunali, ma l’attesa cresce. Da parte della dirigenza di Agrosolidale guidata dal direttore Gerardo Cardillo non ci sono dichiarazioni rispetto ai rilievi segnalati dai consiglieri; un segnale probabilmente della volontà da parte della società di tenersi fuori da una violenta polemica politica che però non attiene le procedure messe in atto.
La rezione del sindaco
L’opposizione vuole infatti rimarcare il dato etico della vicenda, che viene però completamente smentito dal primo cittadino di Pagani, Lello De Prisco, che difende a spada tratta la propria maggioranza. «Siamo di fronte ad un concorso pubblico e come tale va trattato – sottolinea il primo cittadino – Non si tratta di incarichi, per cui chi ne contesta gli esiti o addirittura la partecipazione non deve far altro che rivolgersi alle autorità competenti. La questione non è politica », ha concluso De Prisco. Un modo per sottolineare come la procedura non abbia avuto nessuna contaminazione – o peggio, ingerenza – da qualsivoglia esponente della politica locale.