È uscito di corsa dall’ospedale per un intervento urgente: mai avrebbe immaginato di finirci in prima persona, dinanzi ai medici del pronto soccorso, pestato da un utente in fila. Cronache d’ordinaria follia ai piedi dell’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia: di domenica mattina si registra l’ennesima aggressione ai danni d’un operatore sanitario. Schiaffi e pugni per punire l’incolpevole addetto, “reo” semplicemente d’aver chiesto al manesco paziente – un uomo sulla mezza età – di lasciare libera l’automedica.
L’aggressione domenica mattina
Sono le 11,30 d’una grigia domenica d’inizio novembre: l’autista del “Santa Maria della Speranza”, 37 anni, si precipita ai piedi del presidio. L’emergenza chiama: c’è un intervento urgente, deve uscire. E raggiungere il parco ambulanze: per farlo gli addetti usano le automediche lasciate ai piedi del pronto soccorso, all’uscita della camera calda. Operazione che il solerte sanitario ripete pure nella kafkiana mattinata. Solo che s’imbatte in un uomo comodamente appoggiato alla vettura: è uno degli innumerevoli utenti che affollano il sempre più saturo pronto soccorso: sta aspettando d’essere medicato, ma anziché utilizzare l’affollata sala d’attesa ha deciso di fare anticamera sulla carrozzeria del veicolo ospedaliero.
L’invito a spostarsi dalla vettura
Il sanitario lo esorta a scostarsi, e di lì l’uomo gli inveisce contro, urlando di star male. Poi il giro attorno al veicolo: l’operatore del “Santa Maria della Speranza” s’immette nell’abitacolo, ma l’inviperito astante s’avvicina alla portiera del conducente e lo assale. Schiaffi e pugni: è una foga. Tanto che devono intervenire le guardie giurate della “Cosmopol”. L’aggressore evidentemente non sta più così tanto male, perché si dà alla macchia senza dover beneficiare più delle cure dei camici bianchi dell’équipe diretta dal primario Fausto Esposito . Ai quali, invece, si rivolge l’incolpevole operatore sanitario, al quale viene certificata la prognosi di quattro giorni.
In attesa del drappello di polizia
Intanto in via Fiorignano arrivano immediatamente gli agenti del locale Commissariato della polizia di Stato, diretti dal vicequestore Giuseppe Fedele. Effettuano una prima ricostruzione del surreale accaduto, ma per avviare le indagini serve una querela che il malcapitato non ha ancora sporto: dovrebbe provvedere in giornata. A due passi dal luogo dell’aggressione da aprile è pronta la sede del pluriannunciato drappello di polizia, approntata dall’Asl: dalla Questura di Salerno, però, in attesa d’autorizzazioni, connessioni a banche dati e affini, gli agenti non sono ancora arrivati.