Senza quella maledetta frana, il bus non sarebbe mai passato di lì. Nella tragedia che è costata la vita al ciclista Angelo Cristiano, s’è rivelata fatale pure la controversa serrata della strada provinciale 26, sbarrata dal 4 giugno scorso per via d’un grosso smottamento. Cinque mesi non sono bastati perché venisse ripristinata: interventi che avrebbero consentito, tra le altre cose, di riportare alla normalità pure le tratte dei servizi di trasporto pubblico locale, che normalmente non percorrono la strada lungo la quale s’è consumato lo schianto. Lungo quella interpoderale comunale, utilissima per bypassare la serrata, con ogni probabilità non si sarebbe consumata questa tragedia.
Una stradina su cui si incrociano bus e camion
Per la prima volta in questo tratto stradale, in aperta campagna, s’è verificato un incidente mortale. Una fatalità: poteva accadere ovunque, ed invece è successo proprio nel punto in cui da mesi tutti alzano la voce, lamentando l’inadeguatezza dell’arteria ad assorbire tanto traffico, anche per la sua larghezza. Una carreggiata ampliata in alcuni tratti un paio d’anni fa per volere del Comune di Giffoni Valle Piana, che intervenne con 437mila euro per migliorare l’interpoderale che conduce a Rovella, di grande utilità in particolare durante il Giffoni Film Festival per evitare il centro cittadino. Le difficoltà maggiori lungo l’arteria comunale sono venute subito alla luce: le vivono proprio gli operatori del trasporto pubblico, costretti a servirsi d’una stradina sulla quale spesso s’incrociano con i camion. Lo sbarramento stradale in località Paratino, lato Giffoni Valle Piana, e l’altro in località Valle Sant’Andrea, a Montecorvino Rovella, ad altezza della deviazione della strada comunale interna di via Marotti, è costato la prima vittima.