Pronti a dormire un’ora in più. Questa notte, alle ore 3, torna infatti l’ora solare e si dovranno spostare indietro di 60 minuti le lancette dell’orologio. Si guadagnerà un’ora di luce in più al mattino ma il buio arriverà prima aprendo le porte alla stagione invernale. Ma perché si passa all’ora solare? E quali sono le ripercussioni che si hanno sulla salute? Proviamo a spiegarlo…
L’ora legale e i benefici sull’ambiente calcolati da Terna
Secondo i dati diffusi da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 370 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 140 mila famiglie. Il dato si traduce in un risparmio economico di circa 90 milioni di euro. I benefici dell’ora legale riguardano anche l’ambiente: il minor consumo elettrico ha infatti consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 180 mila tonnellate.
Ma ci sono ripercussioni sulla salute?
Il cambio di orario aumenta i disagi per i circa 12 milioni di italiani che soffrono di insonnia con ansia, nervosismo, malumore, mal di testa e tensione muscolare acuite all’obbligo di spostare di un’ora indietro le lancette dell’orologio. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che un aiuto importante in tale direzione può venire dalle abitudini alimentari e per un passaggio più morbido dall’ora legale a quella solare.
Via alla petizione online per lo stop allo spostamento delle lancette
E c’è anche chi si affida a una petizione online per chiedere lo stop allo spostamento delle lancette di un’ora indietro. Lo chiedono 335mila italiani, che hanno firmato l’apposita petizione online lanciata su Change.org. Lo riferisce la Società italiana di medicina ambientale (Sima), che assieme a Consumerismo no profit ha avviato una raccolta firme per chiedere al Governo l’ora legale permanente. «Un cambiamento – sottolinea Sima – che ha effetti negativi su più fronti: salute, energia, bollette, ambiente e tasche dei cittadini».