LO STUDIO
Surgelati? La scienza li promuove
Buoni quanto il fresco
Un italiano su due li porta in tavola una o due volte a settimana, merito della loro praticità. Eppure, sono ancora tanti i dubbi rispetto all’aspetto nutrizionale dei surgelati. Ma si tratta sostanzialmente di fake news, che non hanno alcun fondamento.
Anche la Fondazione Veronesi conferma che “va sfatata l’idea che i cibi freschi, una volta surgelati, perdano il loro potere nutrizionale. Bisogna saperli scegliere o conservarli, soprattutto se questo viene fatto in casa, in maniera adeguata”.
Se il procedimento di surgelazione è corretto ed i cibi freschi vengono portati a una temperatura di -18°C in tempi molto rapidi, l’acqua contenuta al loro interno forma dei cristalli di ghiaccio molto piccoli, mantenendo la qualità originaria.
Inoltre, le basse temperature bloccano la decomposizione dell’alimento, dimostrandosi la migliore tecnologia di conservazione da un punto di vista igienico e nutrizionale.
Tra i prodotti migliori da mangiare surgelati vi sono le verdure a foglia, come gli spinaci, le patate, il minestrone, i legumi, la carne e il pesce. Molti di questi si conservano senza problemi anche per sei mesi.
Ci sono, però, degli alimenti che è preferibile mangiare freschi, perché cambiano consistenza o sapore o perché perdono parte delle loro proprietà nutrizionali. Succede ad aglio, cipolla, peperoni verdi dolci, salvia, chiodi di garofano e fritti, tra gli ortaggi alla lattuga, ai pomodori, ai cetrioli e altre verdure da insalata.
Mentre alcuni frutti, come le pesche, le mele, le pere e le banane tendono ad annerire se non vengono prima trattate con succo di limone. Infine, il mondo pasta e pizza regge bene il freddo come metodo di conservazione.
Ovviamente, è importante ricordare che la surgelazione industriale consente di avere risultati che non si riescono ad ottenere con i congelatori casalinghi, molto meno rapidi e di conseguenza più aggressivi sulla materia prima.