IL RICONOSCIMENTO
Suino nero italiano
Nasce un marchio collettivo in sua tutela
Quindici imprese, tra allevatori e trasformatori, presenti in sette regioni italiane: Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Calabria. Sono loro la base della rete nazionale del Suino nero italiano, approvato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Tutela della purezza di cinque razze autoctone, con una storia di oltre 2.700 anni, e benessere psicofisico dell'animale garantito rispettandone l'indole con l'allevamento all'aperto, quasi sempre allo stato brado, che permette ai suini di essere liberi di nutrirsi senza OGM e senza antibiotici, possibilmente dalla nascita.
Ecco le caratteristiche del marchio collettivo “Re Nero 100% puro Suino Nero Italiano". Un settore che è composto da oltre 15.000 capi tra suino nero di Calabria, Nero dei Nebrodi, Casertana, Cinta senese e Mora romagnola per un fatturato che supera i 60 milioni di euro, di cui 40% export.
Un nuovo strumento necessario anche per i consumatori più attenti, che diventa guida per una spesa consapevole.
«Garantiamo al consumatore la purezza delle razze autoctone di suino nero, un patrimonio italiano che rischiava di perdersi e che grazie all'aggregazione e alla filiera riusciamo a valorizzare, anche sui mercati internazionali – ha dichiara Anna Madeo, presidente di Filiera Madeo capofila Rete Nazionale del Suino Nero Italiano – i nostri suini sono allevati con un'alimentazione a km zero con radici, erbe e olive a cui poi integriamo cereali di filiera corta come grano, orzo, favino e verdura di stagione. Tutto ciò ci permette di realizzare prodotti di altissima qualità che premiamo gli sforzi dei nostri allevatori, custodi dei nostri territori. L'innovazione riguarderà anche il packaging con l'utilizzo di materiali innovativi e riutilizzabili come, ad esempio, l'Apepak, panno in cotone e cera d'api biologica».
Il progetto costituisce una opportunità per rispondere ad una rinnovata sensibilità verso l'allevamento dei suini da parte di cittadini e consumatori, in linea con gli obiettivi dell'Unione europea di accrescere la sanità, il benessere degli animali e di ridurre l'impatto ambientale.