LA RICETTA
Peperoni ripieni
Quando il gusto è imbottito
Di origini americane, il peperone è arrivato in Italia nel Cinquecento, insieme a pomodori e patate. Usato inizialmente come pianta ornamentale, oggi è un ingrediente centrale di molte ricette della tradizione. Appartiene alla famiglia delle Solanacee, è un ortaggio che assume diverse forme e ci regala molti colori: dal rosso al verde, passando per arancio e giallo.
Ipocalorico, è composto al 90% da acqua e per la restante parte da zuccheri semplici e fibre. È molto ricco di betacarotene e di vitamina C. Quest’ultima, però, è termolabile. Per beneficiarne davvero bisognerebbe consumarne crudi, magari nelle insalate miste, tagliati sottilmente.
La sua maggior produzione si concentra principalmente nelle regioni meridionali, area da cui provengono gran parte delle ricette tradizionali.
Come si fa la farcia dei peperoni imbottiti?
La tradizione campana vuole che alla base vi siano pane raffermo (ammorbidito con il latte), uova, formaggio, qualche acciuga e dei capperi. Col tempo gli ingredienti sono aumentati e sono comparse le melanzane a dadini fritte e l’aglio.
Una ulteriore evoluzione della ricetta prevede l’aggiunta del riso, il quale trasforma questa pietanza in un vero e proprio primo piatto. Fate attenzione a non rompere i peperoni in fase di pulizia, mentre – in fase di cottura – evitate si secchino troppo, magari aiutandovi con la carta stagnola.
La ricetta tradizionale trova innumerevoli varianti in base alle famiglie ed ai territori in cui è diffusa: dal Cilento al Sannio, passando per l’Irpinia e l’area napoletana.
Proprio come le polpette ogni ingrediente è giustificato se viene ben bilanciato da tutti gli altri. Più recente e meno diffuso il ripieno di carne.