ALIMENTAZIONE E SALUTE
Menopausa? Niente paura
Le buone abitudini a tavola che possono alleviarne i sintomi
La vita della donna, nel suo corso, è scandita e determinata dai ritmi ormonali. Questi ultimi esercitano un’azione fondamentale sul metabolismo, sulla psiche e su ogni aspetto della quotidianità. La donna ne è, involontariamente, condizionata in tutto e per tutto. In base alla fase di vita e all’età, vi sono condizioni ormonali diverse, ognuna con delle sue peculiarità: dall’infanzia alla pubertà, sino ad arrivare all’età adulta ed alla menopausa. Quest’ultima, in particolare, rappresenta il cruccio della maggior parte delle donne. Al suo arrivo si avverte un senso di frustrazione dovuto soprattutto ai sintomi, spesso fastidiosi o, addirittura, invalidanti. L’alimentazione, tuttavia, può essere un’ottima alleata nel contrastarli e può aiutarci ad affrontare questa fase con una maggiore serenità e consapevolezza. Ne abbiamo discusso con la dottoressa Paola Buoninfante, biologa nutrizionista specializzata in Bioterapia Nutrizionale.
Dottoressa, innanzitutto cerchiamo di fare chiarezza: quando inizia la menopausa?
Vi sono due fasi importanti da tenere in considerazione: il climaterio e la menopausa. Il primo inizia intorno ai 45 anni e rappresenta quella fase della vita che precede la menopausa. Durante tale fase si avvertono diversi sintomi: ovulazioni meno frequenti, fasi follicolari irregolari, diminuzione del progesterone ed irregolarità del ciclo mestruale. La menopausa, che inizia (salvo casi particolari) intorno ai 50 anni, è la cessazione definitiva delle mestruazioni e comporta un calo degli estrogeni e del progesterone ed un aumento degli androgeni.
Come fa una donna a capire che sta andando in menopausa?
I primi segni sono quelli di cui sentiamo parlare più spesso: vampate di calore, insonnia, irritabilità, sbalzi d’umore, variazione del peso corporeo e caduta del desiderio sessuale. Poi, nei successivi tre anni dopo la menopausa, ne arrivano altri: invecchiamento e secchezza della pelle, alterazione delle perdite sudoripare e sebacee, secchezza dei capelli, cistiti ed osteoporosi. In realtà, però, vi sono anche dei cambiamenti dal punto di vista fisico dovuti all’aumento degli androgeni. Il corpo inizia a perdere le tipiche caratteristiche della femminilità.
È possibile contrastare questi sintomi attraverso l’alimentazione?
Certo, anzi è consigliabile. L’utilizzo degli alimenti non comporta i numerosi rischi che si possono incontrare assumendo dei farmaci e, soprattutto, è un modo naturale. Come fare, quindi? Innanzitutto è consigliato un consumo di alimenti che assicurino una stimolazione della funzione epatica per facilitare la metabolizzazione degli estrogeni, e di cibi diuretici in grado di contrastare gli effetti degli androgeni ed ostacolare l’aumento della pressione arteriosa. Largo spazio, quindi, ai cibi con azione estrogenica come salvia, borragine, semi di lino, soia, arachidi, legumi (in particolare lenticchie) e cruficere. Non devono mancare, inoltre, gli antiossidanti presenti soprattutto in prodotti come olio extravergine di oliva, pomodoro, uva, frutti di bosco, kiwi, melograno e curcuma. E poi è importante assumere il calcio, che va associato alla vitamina C, per limitare gli effetti dell’osteoporosi. Ecco: riserviamo uno spazio a parte per l’osteoporosi.
Cosa consiglia in questo caso?
Consiglio di assumere alimenti ricchi di calcio e di vitamina C, quindi latte e derivati, pesce azzurro, crostacei, molluschi, verdure, uova, frutta secca ed acque minerali. Attenzione, però, ai derivati del latte: vanno assunti interi, perché il grasso del latte contiene le vitamine D e A, necessarie per l’assorbimento e l’utilizzo del calcio e delle proteine a livello intestinale.
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