ALIMENTAZIONE E SALUTE
La dieta dello sportivo
I consigli della dottoressa Paola Buoninfante
di Arianna Bruno
Per gli sportivi non professionisti è sempre importante mantenere viva l’attenzione sull’alimentazione, anche se spesso accade che le informazioni sugli alimenti siano confuse, frammentarie e poco esaustive. Indipendentemente dal tipo di sport, ognuno dei quali richiede indicazioni specifiche, le sollecitazioni alle quali viene sottoposto il corpo quando si pratica attività sportiva sono notevoli, ed è bene fare attenzione a non mettere gli organi in condizioni di stress eccessivo. Ciò non sempre riesce, proprio perché si è poco informati: abbiamo chiesto qualche chiarimento alla dottoressa Paola Buoninfante, biologa nutrizionista specializzata in Bioterapia Nutrizionale, su quali cibi preferire e che tipo di alimentazione adottare se si decide di praticare attività sportiva in maniera costante.
Dottoressa, uno degli errori più frequenti che si fanno quando si intraprendere un’alimentazione di tipo sportivo è quello di esagerare con il carico proteico. Ma perché è sbagliato? Cosa comporta?
L’eccessivo carico proteico può provocare disturbi organici, che tuttavia possono essere evitati seguendo alcune indicazioni.
Quali?
In primis è importante differenziare le fonti delle proteine ed alternare carne, uova, formaggi, legumi, pesce. Chi ha necessità di ridurre la massa grassa può utilizzare maggiormente le uova, i prodotti ittici e le carni meno grasse. È fondamentale, poi, evitare di assumere troppe proteine nello stesso pasto, in particolare la sera, e distribuire le quote in tutti i pasti della giornata. Le proteine vanno sempre associate ad una percentuale di carboidrati, che forniscono energia, e di verdure o frutti ricchi di acqua di vegetazione, che facilitano la funzione del fegato e dei reni. Infine, fare attenzione alla qualità delle proteine: quelle crude hanno una biodisponibilità di carboidrati maggiore (prosciutto crudo, bresaola, speck, carpaccio).
L’attività motoria necessita di fonti di energia adeguate, che sono ovviamente fornite dagli zuccheri, i quali andranno associati in maniera corretta per avere dei benefici e non creare squilibri glicemici. In che modo vanno associati gli zuccheri?
È importante distinguere zuccheri semplici, a rapido assorbimento, e zuccheri complessi, in grado di garantire energia per tempi prolungati. Prima di allenamenti di una certa durata o negli sport di resistenza, ad esempio, è indicato consumare pasti ad alto carico di zuccheri complessi, associati a proteine ed a sali minerali come potassio e calcio.
Prima ha parlato di verdure. Quali consiglia?
Tutte quelle utili ad agevolare l’attività epatica, costantemente impegnata negli sportivi, e che non provocano un affaticamento della funzione renale, che dovrà eliminare i cataboliti processati dal fegato. Verdure tipicamente “renali” possono essere cicoria, puntarelle, radicchio, scarola: in associazione con la carne, facilitano l’eliminazione delle scorie azotate. Tutte le verdure crude, infine, sono utili per l’apporto di acqua di vegetazione.
Se dovesse consigliare un alimento ad uno sportivo, quale sarebbe?
L’uovo: in qualunque modo sia assunto, è uno dei cibi più utili. È una cellula gigante, quindi è ricco di nutrienti che soddisfano ogni esigenza. Ma attenzione alla cottura: quanto più è prolungata, più queste qualità si disperderanno.
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