LA POLEMICA

Il Parmigiano Reggiano è italiano

L’ennesimo attacco contro il Made in Italy è stato inferto dalla notizia divulgata dal Financial Times

L’ennesimo attacco contro il Made in Italy è stato inferto dalla notizia divulgata dal Financial Times qualche giorno fa. Attraverso l’intervista al docente di storia dell'alimentazione all'Università di Parma Alberto Grandi, è stato affermato che il vero Parmigiano Reggiano è del Wisconsin. Uno dei tanti pilastri presi di mira proprio nei giorni in cui si ragiona della candidatura a Patrimonio immateriale dell’UNESCO della Dieta Mediterranea. Una coincidenza? Qualcuno sospetta si tratti di una vera e propria strategia a danno dell’economia italiana. Ma sono in tanti ad essersi ribellati a queste notizie senza fondamento, come il Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano DOP, uno dei pilastri del Made in Italy.

Le origini del Parmigiano Reggiano Risalgono al 1200 le prime testimonianze sulla commercializzazione del Parmigiano Reggiano. Un atto notarile redatto a Genova nel 1254 testimonia infatti che fin da allora il caseus parmensis (il formaggio di Parma) era noto in una città così lontana dalla sua zona di produzione. Nel XIV secolo le abbazie dei monaci Benedettini e Cistercensi continuano a giocare un ruolo fondamentale nella definizione della tecnica di fabbricazione. Si ha così l'espansione dei commerci in Romagna, Piemonte e Toscana, dai cui porti, soprattutto da Pisa, il formaggio prodotto a Parma e a Reggio raggiunge anche i centri marittimi del mare Mediterraneo. La testimonianza letteraria più nota è del 1344: Giovanni Boccaccio nel Decamerone descrive la contrada del Bengodi e cita una montagna di "parmigiano grattugiato" su cui venivano fatti rotolare "maccheroni e raviuoli", dando così un'indicazione dell'uso che se ne poteva fare in cucina.

Com’è cambiato negli anni il Parmigiano Reggiano Le forme nel Medioevo erano decisamente più piccole, mentre oggi pesano oltre 40 kg. Ovviamente nel corso degli anni le tecniche di produzione si sono evolute per essere conformi alle norme igieniche sanitarie che devono rispettare tutti i prodotti alimentari, ma la ricetta è la medesima da mille anni (latte, sale e caglio), così come la tecnica di produzione che ha subito pochi cambiamenti nei secoli, grazie alla scelta di conservare una lavorazione del tutto naturale, senza l'uso di additivi. Una produzione che nel 1996 è stata riconosciuta come Denominazione di Origine Protetta dall'Unione Europea, con un disciplinare rigorosissimo che stabilisce che la lavorazione deve avvenire in un'area estremamente limitata, quella delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova a destra del Po e Bologna a sinistra del Reno. In quest'area devono avvenire la produzione di latte, la trasformazione in formaggio, la stagionatura fino all'età minima (12 mesi), il confezionamento e la grattugiatura del Parmigiano Reggiano DOP. Non è possibile fare il Parmigiano Reggiano con latte prodotto fuori da questa zona o proveniente dall'estero.