IL FOCUS

Grano duro italiano in crescita, ma non sufficiente per consumo interno

La produzione dovrebbe attenersi intorno ai 4 milioni di tonnellate

Quest’anno, se non ci saranno sconvolgimenti meteorologici, la produzione nazionale di grano duro in Italia dovrebbe attestarsi sopra i 4 milioni di tonnellate, con un incremento di circa il 12% rispetto alla campagna precedente, dovuto a rese produttive più alte, con una tenuta stabile delle superfici. Sono queste le prime stime produttive del grano duro rese note a Foggia, nel corso dell’evento DurumDays 2023 del CREA, che ogni anno chiama a confronto tutti gli attori della filiera per fare il punto sulle previsioni della campagna.

Rispetto allo scenario produttivo mondiale, i dati resi noti da Areté, società di ricerca e consulenza specializzata nell’agri-food, attestano un sostanziale recupero produttivo nel corso del 2023 in Nord America (+5% in Canada e + 3% negli Usa), e una crescita produttiva del 5% in Europa. Permangono tuttavia elementi che possono tornare a mettere in tensione i prezzi. Tra questi: il livello minimo di scorte, i volumi produttivi effettivi ancora dipendenti dal livello delle rese (sia in Europa che in Nord America), così come la contrazione del premio di prezzo del frumento duro rispetto agli altri cereali, frumento tenero e mais, che aumenta le possibilità di trasmissione di tensioni da un mercato ad un altro. Servirà almeno un’altra campagna di produzioni sostenute per riportare i mercati verso livelli di prezzo antecedenti allo shock del 2021/22.

La ricerca del CREA per aumentare la produzione di grano italiano

Per aumentare la produzione granaria e ridurre l’import di grano duro è necessario aumentare le rese per ettaro, sia migliorando i protocolli agronomici sia sviluppando materiali genetici adatti. Il CREA è attivo su entrambi i fronti: dal punto di vista genetico, supportando le aziende sementiere, attraverso l’impiego delle nuove biotecnologie oggi disponibili in grado di sviluppare nuovi materiali genetici e nuove varietà, e, dal punto di vista agronomico, implementando sistemi basati sulle tecnologie 4.0 e finalizzati ad aumentare la produzione e ridurre i costi, fondamentale per mantenere la redditività delle aziende.

In particolare, sta sviluppando un progetto pilota, replicabile e trasferibile, di fertirrigazione del grano duro, in condizioni limitate e in aziende altamente specializzate. Denominato “CREA 100+15 Granoduro”, si traduce in un’irrigazione di soccorso per i periodi di siccità prolungata con effetti significativi sulla produzione.