ALIMENTAZIONE
Ciclo mestruale, con la dieta giusta addio disagi
I consigli della dottoressa Paola Buoninfante
La vita della donna, qualsiasi sia la sua età, è inevitabilmente scandita dagli ormoni, che ne condizionano il corpo, gli stati d’animo e anche le azioni. Ogni donna sa che il suo umore varia in base ai vari momenti del ciclo mestruale. Quest’ultimo va inteso nella sua complessità, non solo come i 5 giorni di mestruazioni: ha una durata di 28 giorni, che in maniera ciclica si ripetono mese dopo mese. Nell’andamento del ciclo una funzione fondamentale è rivestita dall’alimentazione che si segue: la dieta deve tener conto dell’influenza che gli ormoni hanno sulle funzioni organiche. La composizione di un pasto può avere quindi effetti diversi a seconda delle caratteristiche della donna, dell’alimento scelto, della modalità di cottura, ma soprattutto del momento ormonale del ciclo mestruale. È possibile, perciò, adeguare l’alimentazione alle varie fasi ed utilizzare alimenti specifici in grado di supportare l’organismo e alleviare i fastidiosi sintomi e disagi che derivano da questa condizione. La dottoressa Paola Buoninfante, biologa nutrizionista specializzata in Bioterapia Nutrizionale, ha adottato la cosiddetta “Dieta del ciclo mestruale”, realizzata seguendo le esigenze di ogni fase.
Dottoressa, quando si parla di fasi cosa si intende?
Nell’arco dei 28 giorni del ciclo mestruale gli ormoni che intervengono sono estrogeni e progesterone. Per semplificare, possiamo dividerlo in due fasi principali: la prima, detta estrogenica, va dalla mestruazione all’ovulazione (1°-15° giorno); la seconda, detta progestinica, va dall’ovulazione alla mestruazione (16°-28°). Questo si ripete ogni mese.
In queste settimane cosa accade?
Fase estrogenica e fase progestinica si dividono, a loro volta, in due sottogruppi. Per quanto concerne la prima, dal 1° al 7° giorno si ha il periodo mestruale, dall’8° al 14° giorno c’è invece il periodo preovulatorio. La seconda, invece, prevede un periodo ovulatorio dal 15° al 21° giorno (in cui si ha il picco del progesterone) ed un periodo premestruale, dal 22° al 28° giorno. Per ognuno di questi periodi sono consigliati degli alimenti specifici, in grado di supportare l’andamento del ciclo mestruale.
Ci faccia qualche esempio.
Fase estrogenica, periodo mestruale: caratterizzato dalla mestruazione, quindi necessita una valutazione della perdita ematica. È consigliabile l’utilizzo di carne rossa, associata ad un frutto acido. In caso di mestruazione scarsa il pesce risulta essere molto utile. Il formaggio è utilissimo nei flussi abbondanti poiché ricco di calcio. Se scaldato e associato alla vitamina C, inoltre, è capace di ridurre velocemente il sanguinamento.
Fase estrogenica, periodo pre-ovulatorio: in questo momento la dieta deve assicurare un apporto proteico che permetta la crescita del follicolo (quindi carne, pesce, proteine) e stimolare il catabolismo epatico degli estrogeni prodotti dall’ovaio con l’utilizzo di verdure ripassate in padella e di alimenti a forte tropismo epatico (: pomodori, carciofi, asparagi, cardi, fagiolini, zucchine, porri).
Fase progestinica, periodo ovulatorio: l’alimentazione in questo periodo deve essere di tipo diuretico, con abbondanza di verdure crude e frutta. Utili le proteine del pesce, delle carni bianche e delle uova. Da scartare i formaggi, poiché ricchi di sali e capaci di dare un forte trattenimento dei liquidi.
Fase progestinica, periodo premestruale: la donna in questo periodo è particolarmente sensibile, oltre ad avvertire una sensazione di disagio e una vaga cefalea. L’alimentazione, pertanto, deve accompagnare il corpo facilitando una discesa armoniosa del progesterone, così da ridurre la sintomatologia. Per fare ciò è consigliato, quindi, assumere alimenti diuretici, pesce, insalata, sedano, fragole, ananas, melone, creme di verdure e di legumi. In questi giorni è bene, inoltre, non esagerare con il consumo di vitamina C, che potrebbe rendere più difficile la perdita di sangue.
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