IL CASO

Carne e latte sintetico in arrivo?

Ecco cosa ne pensano gli addetti ai lavori e gli italiani

In Israele, dopo la carne e il pesce in provetta, è arrivato anche il latte sintetico. Un Paese che si appresta a diventare uno dei primi al mondo a vendere veri e propri prodotti lattiero caseari senza mucche. Al momento le norme italiane non ne consentono la produzione o la commercializzazione, ma il settore è chiamato a riflettere sul tema.

Se n’è parlato a Tuttofood, la fiera dell’agroalimentare che si tiene ogni anno a Milano, in un convegno dedicato a “I rischi del cibo sintetico”. Si tratta di un pericolo per gli allevamenti italiani che oggi valgono 55 miliardi di euro, ma anche una novità che gli italiani al momento bocciano.

Il 72% dei cittadini interpellati ha affermato che non mangerebbe la carne sintetica ottenuta in laboratorio, soltanto il 18% la proverebbe, mentre il 10% non sa e ha quindi bisogno di più informazioni, secondo l’indagine Tecnè. “Da sempre il settore avicolo, unico settore zootecnico in grado di garantire l’autoapprovvigionamento italiano, è impegnato a produrre alimenti salubri, economicamente accessibili e sostenibili da un punto di vista ambientale. Gli ultimi dati Ispra, infatti, dimostrano chiaramente l’impatto ambientale della nostra produzione: al livello nazionale, l'avicoltura pesa meno dello 0,2% del totale dei gas serra, mentre l'agricoltura nel suo complesso pesa solo il 7,8% - dichiara Antonio Forlini, presidente di Unaitalia - Sposiamo il principio di precauzione e condividiamo l’opportunità di approfondire scientificamente l'eventuale rischiosità alimentare e il reale impatto ambientale di alimenti prodotti in laboratorio”.

“Siamo al paradosso - commenta Paolo Zanetti, presidente di Assolatte - da un lato ci viene chiesto di investire per rendere le nostre produzioni lattiero casearie ancor più attente all'ambiente, dall'altro investitori senza scrupoli, col pretesto della tutela dell'ambiente cercano di promuovere un prodotto che tutto è fuorché naturale, ed è quindi nemico dell'ambiente. Vogliono appropriarsi dei valori del latte, della sua naturalità e della sua purezza. Dobbiamo arrestare questa corsa senza senso”. La filiera del bovino in Italia rappresenta più del 4,5% del comparto della produzione agroalimentare, con circa 9,3 miliardi di euro di fatturato, 350.000 addetti e oltre 131.000 aziende agricole.