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Tazzina di caffè alle stelle?

di Antonella Petitti
Il "no" alla strumentalizzazione del presidente dell’Istituto Espresso Italiano
Tazzina di caffè alle stelle?

È argomento caldo degli ultimi giorni, da quando Assoutenti e la Fipe Confcommercio hanno diffuso alcuni dati sulla crescita dei costi relativi al caffè preso al bar.

In effetti, se fino a poco tempo fa 1 euro era sufficiente per bere una tazzina di espresso, ora in alcune zone italiane si toccano i 2 euro.

Tra luglio 2021 e luglio 2024 è stata stimata una crescita del 13 per cento, in media si parla di un costo a tazzina di 1,50 centesimi.

A pesare sarebbero la crisi climatica che ha fatto alzare i costi dei coltivatori di caffè unita all’incertezza geopolitica, ma il presidente dell’Istituto Espresso Italiano Luigi Morello commenta chiedendo di non strumentalizzare i numeri diffusi.

Il prezzo del caffè al bar deve riflettere esclusivamente la qualità del prodotto in tazza e il livello del servizio offerto, non può più essere il risultato di speculazioni politiche o legato a un prezzo fisso, storicamente troppo basso. Il barista rappresenta l’ultimo miglio nella trasformazione della materia prima, quindi, il prezzo della tazzina di caffè rappresenta a sua volta l’ultimo passaggio nella catena del valore: entrambi costituiscono elementi critici su cui si regge l’intera filiera”.

L’invito dell’Istituto Espresso Italiano è quello di riflettere con attenzione, evitando conclusioni affrettate, e a considerare il fatto che l’Italia è l’unico Paese che non riesce a valorizzare adeguatamente la figura del barista e a riconoscere il giusto valore del caffè.

Aumento del prezzo della tazzina al di sotto dell’inflazione

Come ha rilevato FIPE, però, a fronte di un tasso di inflazione del +16% tra luglio 2021 e luglio 2024, i prezzi nei bar sono cresciuti del 13%. Anche sulla tazzina di espresso gli aumenti sono al di sotto dell’inflazione, continuando a mantenerne il prezzo tra i più bassi d’Europa.

Negli anni passati, i produttori di attrezzature hanno affrontato una grave crisi, causata dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dalla scarsità di componenti elettronici. Ancora più drammatici sono stati gli ultimi 18 mesi per i torrefattori, che si sono trovati ad affrontare una difficile reperibilità del caffè, il costante aumento dei prezzi e ulteriori problematiche logistiche”, spiega il presidente dell’Istituto Espresso Italiano.

Secondo Fipe Confcommercio, infatti, negli ultimi 10 anni il numero delle imprese che svolgono attività esclusivamente di bar è diminuito di oltre 22mila unità.

Al momento, secondo i dati di Assoutenti, il caffè meno caro si beve a Catanzaro, mentre sul podio dei caffè più costosi ci sono Bolzano, Trento e Trieste.

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