Skip to content

Il miele e la siccità

di Antonella Petitti
Le difficoltà produttive del Made in Italy
Il miele e la siccità

La siccità che si sta abbattendo su alcune zone d’Italia sta avendo ricadute anche sulla produzione di miele. Un settore già segnato dalla concorrenza di altre nazioni, le quali non assicurano al consumatore la stessa qualità del Made in Italy. Ecco che, al momento dell’acquisto, è bene fare attenzione ad alcuni particolari in etichetta, oppure entrare in diretto contatto con aziende agricole locali.

Resta importante, soprattutto in questo momento di difficoltà, sostenere i circa 75mila apicoltori italiani che gestiscono 1,6 milioni di arnie. La legge impone che la parola “Italia” sia presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale (es. “Miele italiano”). Se il miele proviene da più Paesi dell’Unione Europea l’etichetta deve indicare “miscela di mieli originari della UE“, specificando i Paesi di origine (es. Italia, Ungheria).

Se proviene da Paesi extra UE deve riportare “miscela di mieli non originari della UE” con i nomi dei Paesi. Nel caso di un mix l’etichetta deve indicare “miscela di mieli originari e non originari della UE”, con i relativi nomi dei Paesi.

Il caldo record di questa estate non sta risparmiando, dunque, nemmeno il settore apistico. Dal cardo agli agrumi, dalla sulla al millefiori fino all’acacia, la mancanza di pioggia nelle regioni del Sud ha cancellato intere fioriture, facendo di fatto mancare il polline necessario al lavoro delle api e andando ad aggravare una situazione precaria già dalla scorsa primavera.

Secondo l’analisi dell’Osservatorio Nazionale Miele, ripresa dalla Coldiretti, in Sicilia il raccolto di miele di agrumi è stato praticamente nullo, così come quello di sulla, e la stessa situazione interessa la Basilicata, mentre in Puglia (oltre a quella di agrumi) è venuta a mancare la produzione di millefiori, con risultati migliori solo per il coriandolo. Soffre anche l’apicoltura calabrese dove al crollo di acacia, agrumi e millefiori si è aggiunto il calo del castagno.

La siccità colpisce anche in Sardegna dove le fioriture di cardo si sono praticamente azzerate. Una situazione che peserà negativamente sul raccolto 2024, considerato che dalle regioni del Sud arriva circa 1/3 della produzione nazionale. Ma a condizionare il lavoro degli apicoltori italiani è stato anche il maltempo al Nord che ha influito negativamente sulla produzione primaverile.

Il pericolo è che il crollo della produzione favorisca le importazioni di miele straniero e le truffe, considerato che nel 2023 sono state sequestrate 356 tonnellate di miele irregolare proveniente da Paesi, tra gli altri, come Cina, Argentina, Brasile e Ungheria, nel corso di un’operazione interforze tra il Dipartimento del Masaf – Icqrf e la Componente Speciale della Guardia di finanza. Nei primi quattro mesi del 2024 le importazioni dall’estero sono aumentate dell’11% secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat con prodotto di bassa qualità acquistato a prezzi stracciati per essere poi venduto come nazionale

Leggi anche