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Consumi di frutta e verdura

di Antonella Petitti
OMS: un forte strumento di prevenzione a tavola
Consumi di frutta e verdura

L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di consumare, nella propria dieta quotidiana, 5 porzioni di frutta e verdura. Gli italiani, purtroppo, non sembrano essere allineati a queste indicazioni.

Soltanto il 7% (di età compresa tra i 18 e i 69 anni) inserisce 5 porzioni di frutta e verdura quotidiane, mentre il 52% ne assume solo 1-2 porzioni. Il 38% circa 3-4 porzioni e il 3% non ne consuma affatto. Si tratta di un’abitudine che sembra trovare più spazio con l’avanzare dell’età, oppure tra le donne e le persone con maggiore disponibilità economica e con un livello di istruzione più elevato.

E nonostante ci sia una buona disponibilità di frutta e verdura al Sud Italia, il consumo è quasi sempre inferiore nelle regioni del Centro-sud rispetto a quelle del Nord, a eccezione della Sardegna, dove si registra una percentuale fra le più alte della Penisola (14%).

Le regioni sopra la media nazionale sono: Liguria, Piemonte, Veneto, la provincia di Trento e la Basilicata che, con il 10% della popolazione che consuma tutte le porzioni raccomandate, si stacca dalle quote delle regioni limitrofe. 

Maglia nera per Calabria e Campania

Tra le aree italiane che consumano meno frutta e verdura spiccano la Calabria e Campania, ma anche Puglia e Molise. Per sensibilizzare sull’importanza e sui vantaggi di un’alimentazione più ricca di questi alimenti, in occasione della “Giornata mondiale della Salute”, il Gruppo Prodotti a Base Vegetale di Unione Italiana Food ha chiesto a due esperti raccomandazioni e consigli su come incrementare nella propria dieta quotidiana il consumo di frutta e verdura.

“Esistono indicazioni molto valide ed efficaci per aiutarci a mettere in pratica uno stile alimentare protettivo per la salute e quindi abbassare il rischio di insorgenza di malattie croniche come i tumori o malattie cardiovascolari. Queste informazioni derivano dagli studi epidemiologici, che analizzati e valutati dalle società scientifiche internazionali, vengono elaborati in raccomandazioni per la popolazione. Sulla base di questi studi, possiamo quindi oggi affermare che un’alimentazione protettiva per la salute si basa su alimenti di origine vegetale come ortaggi, legumi, cereali e derivati integrali, frutta fresca, frutta a guscio semi oleosi e olii vegetali (oliva e semi)”, dichiara la dott.ssa Lucilla Titta, biologa nutrizionista e ricercatrice presso l’Istituto Europeo di Oncologia-IEO di Milano.

Gli alimenti a base vegetale sono caratterizzati da un basso contenuto di grassi (in particolar modo grassi saturi) e, in alcuni casi, da un buon contenuto di grassi insaturi e fibra. Certamente, questi cibi devono essere inseriti in regimi alimentari equilibrati e soprattutto variegati, che non escludono a priori alcuna categoria di prodotto.

La prevenzione passa dal piatto

Secondo l’OMS, un consumo adeguato di frutta e verdura cambierebbe la mappa mondiale delle malattie cardiovascolari. Si stima addirittura che con 600 grammi di frutta e verdura al giorno si eviterebbero oltre 135.000 decessi, 1/3 delle malattie coronariche e l’11% degli ictus (fonte: Sorveglianza Passi ISS).

“Se la popolazione italiana mangiasse mediamente 5 porzioni al giorno (tre di verdura e due di frutta, o viceversa), il numero dei tumori diminuirebbe considerevolmente, così come calerebbero anche i problemi di obesità, diabete e malattie cardiocircolatorie. Ma perché allora siamo così lontani da questi livelli di consumo? Purtroppo, accade che spesso la frutta viene considerata un alimento “accessorio” in aggiunta alle portate principali, con il risultato che compare nella dieta una decina di volte la settimana, e altrettanto accade con la verdura, consumata poco più della metà di quanto sarebbe necessario”, commenta Giorgio Donegani Tecnologo alimentare ed Esperto di nutrizione ed educazione alimentare.

“È assodato che al diverso colore di frutti e ortaggi si associ la presenza di differenti fattori protettivi. Il rosso dei pomodori è legato al loro contenuto di licopene: un pigmento dal forte potere antiossidante, capace di ridurre il rischio di alcuni tipi di tumore; l’arancio delle carote, del melone e delle albicocche, invece, è dovuto alla presenza di betacarotene: sostanza che il nostro organismo trasforma poi in vitamina A. Il verde degli ortaggi segnala un’alta presenza di vitamina C e magnesio preziosi per la salute, mentre il blu/viola di mirtilli, uva e prugne è determinato dalla loro ricchezza di antociani, pigmenti che hanno la proprietà di rinforzare e rendere più elastiche le pareti dei capillari, migliorando la circolazione sanguigna e aiutando nella prevenzione delle malattie cardiocircolatorie; il giallo tipico di alcuni vegetali, come il mais dolce ed alcune zucchine, indica la presenza di luteina e zeaxantina, utili per proteggere gli occhi da alcune malattie degenerative;  mentre il bianco, infine, è caratteristico di veri e propri alimenti-medicina, come l’aglio e il cavolfiore, il cui consumo agisce positivamente anche sulla prevenzione di diverse forme tumorali”.

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