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Tra le grandi attrazioni? La ristorazione

di Antonella Petitti
Ma gli italiani continuano a scegliere indirizzi tradizionali
Tra le grandi attrazioni? La ristorazione

A prescindere dalla sua nazionalità il turista è sempre molto attratto dalla ristorazione del luogo che visita. Però, in base alla provenienza, ognuno ha un particolare approccio. A svelarlo sono i dati del Rapporto sul turismo enogastronomico curato da Roberta Garibaldi che mette in luce le caratteristiche di italiani, statunitensi, francesi, britannici, canadesi, messicani e cinesi. «Oggi il turista ricerca autenticità ed innovazione, desidera sperimentare a pieno l’enogastronomia del luogo visitato. L’alto interesse degli stranieri verso la ristorazione – specialmente quella gourmet – è una grande opportunità per il nostro Paese, che può vantare eccellenze e riconoscibilità da Nord a Sud, soprattutto in un contesto di crescita dei flussi internazionali».

È l’Italia ad avere la percentuale più bassa di turisti che hanno affermato di aver provato, nell’ultimo biennio, un’esperienza gastronomica in un ristorante gourmet: lo ha fatto solo il 16% del campione intervistato, contro il 46% degli americani, il 42% dei francesi e il 35% dei britannici, ma anche il 41% dei cinesi e il 47% dei canadesi. Il dato più alto in assoluto riguarda i messicani, che nel 49% dei casi hanno scelto l’esperienza gourmet. Nonostante i numeri gli italiani rappresentano la più alta percentuale in assoluto di turisti che hanno scelto di trascorre una serata al ristorante, evidentemente la scelta è ricaduta su locali tendenzialmente tradizionali.

Gli italiani in vacanza, infatti, sono predisposti a visitare mercati contadini, fiere agricole e food festival, mentre solo il 30% dei turisti Usa e il 24% dei britannici sembra essere coinvolto dalla stessa passione per i mercatini e le percentuali non migliorano per gli eventi dedicati al food. Stranamente, però, tra gli italiani non spopolano gli street food. A scegliere food truck o chioschi-bancarelle sono il 29% degli intervistati contro il 44% dei nordamericani e il 45% dei messicani; ma anche cinesi (31%), britannici (41%) e francesi (34%) puntano sui cibi di strada più di quanto lo facciano i nostri connazionali.

La visita ad un’azienda agricola è un’esperienza provata dal 28% degli italiani in vacanza. Il risultato è più alto della media ma non arriva al picco registrato tra i cinesi che, in questo caso, svettano nella graduatoria internazionale con il 40% delle risposte affermative, il doppio rispetto agli americani e dei canadesi (20%) e quasi il triplo rispetto ai britannici (14%). Infine, la partecipazione alle lezioni di cucina: pochi sono gli italiani che vi partecipano durante i loro viaggi in Italia e all’estero (6%). Valori bassi anche tra le altre nazionalità, con il picco minore tra i turisti Usa (8%) e massimo tra francesi e cinesi (12%).

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