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Il miele: dolce e caro?

di Antonella Petitti
Un’indagine svela costi e prezzi di un settore in crescita
Il miele: dolce e caro?

Che la presenza delle api sia preziosa, oltre ad essere un indicatore importante di un ambiente sano, è cosa ormai nota. Ma che il miele sia un prodotto di consumo in crescita meraviglia. In effetti, in particolare nell’ultimo decennio, stanno crescendo il numero di alveari e di apicoltori. A dare man forte al comparto sono le produzioni sempre più diversificate e l’elevata qualità. Partendo da questi trend il CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia, in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Miele, ha realizzato l’indagine statistica Honey Cost. Un’iniziativa eccezionale per il settore dell’apicoltura, nata con l’obiettivo di determinare i costi di produzione del miele, identificati per la prima volta attraverso una metodologia scientifica, rigorosa e precisa.

Quanto deve costare il miele?

La domanda sta a cuore a tutti i consumatori di miele, i quali spesso si ritrovano con larghe forbici a seconda dei produttori e, soprattutto, se i paragoni riguardano prodotti distribuiti dalla grande distribuzione. L’indagine ha raccolto informazioni di carattere tecnico-gestionale, produttivo e ambientale, al fine di misurare la sostenibilità tecnica ed economica delle aziende oggetto di osservazione e l’efficienza gestionale. Conoscere quanto costa produrre un kg di miele, consente di sviluppare una strategia aziendale mirata e di prendere decisioni gestionali più efficaci. Questa rilevazione è la prima di ulteriori analisi che costituiranno serie storiche utili ad analizzare gli andamenti dei fattori, non solo economici, presi in considerazione.

Il campione dell’indagine sul costo del miele

Si compone di 434 aziende rappresentative del contesto produttivo nazionale e regionale, la cui produzione standard è superiore a 8 mila euro, con una dimensione minima di 120 alveari per un totale di 6.100 apicoltori rappresentati. I dati (2021 e 2022) sono stati rilevati a partire da 392 questionari. Il 70% delle aziende rispondenti praticano il nomadismo e oltre il 30% è di tipo biologico. Il 45% delle aziende rilevate sono grandi (con una consistenza media di oltre 240 alveari), corrispondente ad oltre 50 mila euro di Produzione Standard. Circa 1/3 si caratterizza, invece, dall’essere di dimensione piccola (meno di 25 mila euro di Produzione Standard e una consistenza media di 65 alveari).

Il prezzo medio del miele

Il prezzo del miele propone una forbice da 8,9 euro a 9,7 euro mentre le rese di miele per alveare si differenziano in base alla modalità di allevamento: per il nomadismo la resa media è di circa 22 kg di miele per alveare, per gli stanziali si attesta intorno ai 12 kg. Se guardiamo all’UE, mancano statistiche che danno un prezzo medio del miele nell’Unione, una serie di stime pubblicate evidenziano prezzi piuttosto differenziati, dai circa 3-4 euro nei paesi dell’est UE (Polonia, Ungheria, Romania) ai 15-20 euro dell’Austria, della Germania, dell’Irlanda; in Spagna, il maggior produttore UE, il prezzo stimato si attesta sui 7 euro. Tornando all’Italia, da una prima analisi si deducono buone performance economiche: la produttività unitaria degli alveari (resa in miele), rispetto al prezzo riconosciuto agli apicoltori, si posiziona sopra la soglia minima delle rese unitarie, consentendo di coprire i costi di produzione – ad eccezione delle aziende del gruppo “piccole – stanziali”.

I costi di produzione sono distinti in 3 livelli:

  • spese variabili, quelle correnti e quelle sostenute per il confezionamento e la commercializzazione del prodotto – pari mediamente a 4,1 euro per kg di miele prodotto.
  • costi fissi, quelli del lavoro retribuito, degli affitti, delle manutenzioni ordinarie e degli ammortamenti – che ammontano mediamente a 3,2 euro per kg di miele.
  • stima del costo opportunità del lavoro familiare non retribuito – che raggiunge i 13 euro per kg di miele.

«Comprendere quanto costa all’apicoltore produrre un vasetto di miele – ha spiegato Milena Verrascina, tecnologa CREA Politiche e Bioeconomia e una degli autori dell’indagine Honey Cost – è un importante elemento per determinare le strategie e pianificare gli investimenti aziendali. La determinazione del costo di produzione è un parametro di valutazione anche per il consumatore, che spesso viene attirato dal prezzo basso per la sua scelta di acquisto. Un miele di qualità prodotto dagli apicoltori italiani che possono contare su una grande varietà di ambienti, di essenze e specie botaniche, di biodiversità, non può avere un costo particolarmente basso, bisogna diffidare».

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