Skip to content

Salernitana, adesso ci vuole coraggio

di Dario Cioffi
C’è da restare compatti, forti, concentrati sull’obiettivo
Salernitana, adesso ci vuole coraggio

E adesso ci vuole coraggio. Ché a buttar all’aria tutto basta un attimo, e invece c’è da restare compatti, forti, concentrati sull’obiettivo. La Salernitana degli ultimi due mesi ha fatto fatica, non ha viaggiato – lo raccontano i numeri – con il passo di chi può e vuole vincere il campionato, ma ogni cammino è caratterizzato da inciampi e cadute, da cui ci si deve rialzare, e da difficoltà, che vanno affrontate e superate.

I cinque schiaffi in faccia presi a Benevento hanno fatto male, sono rimasti sul volto i segni. E però se hai dentro dei valori, anche da partite buie come la notte (quella delle streghe, vissuta nel Sannio) puoi venirne fuori. Per rivedere la luce, per ricominciare a correre, per riprendere quel posto che ai granata spetta, nella lotta per ritornare in serie B. Nulla dà la garanzia di riuscirci, eppure bisogna provare a far tutto il possibile per tentare questa scalata.

Il guardare oltre, senza fossilizzarsi sugli ormai consumati riassunti delle puntate precedenti, dal biennio d’umiliazioni ch’è alle spalle fino ad arrivare ai “buchi” che l’organico di Raffaele ha mostrato d’avere in alcuni ruoli cruciali, oggi è un imperativo. Perché il mercato aprirà tra un mese e ne durerà un altro ancora, ed è importante, fondamentale, che la Salernitana ci arrivi con una classifica consistente e l’umore di chi si sente secondo a nessuno. Anche se il campo, almeno negli scontri diretti contro Catania e Benevento, ha detto altro.

Non sempre un risultato è una sentenza, non sempre chi vince il big match poi chiude davanti a chi lo perde, non sempre una profezia negativa – e all’ombra del Castello d’Arechi se ne son sentite un po’, forse troppe dopo il derby – deve per forza esser futuro che non può esser riscritto e ribaltato.

Occorre però mettersi d’accordo, e non lasciarsi andare al primo umanissimo sconforto. I granata hanno bisogno di (ri)sentire sensazioni positive, quelle che all’alba della stagione gli hanno permesso di vincere partite anche senza servire champagne, di trasformare le difficoltà in opportunità. È chiaro che questa riscossa la squadra – così com’è, in attesa che la società metta mano ai rinforzi necessari per colmare le lacune emerse – debba trovarla anzitutto dentro. E le sarà più facile se attorno avvertirà l’ambiente al proprio fianco. Tutto, componente per componente, con i vertici del club in testa e la tifoseria a seguire.

Esperienza insegna, nel calcio in generale e chi vive a Salerno potrebbe relazionarne in un convegno, che la soluzione da bacchetta magica non esiste, che il gioco del “cerca il colpevole” – immaginando di cambiarlo se va male la prossima – non aiuta, che dalle difficoltà si viene fuori insieme e se qualcuno è rimasto indietro, o almeno trema più d’altri nel momento della difficoltà, è proprio adesso che bisogna stargli accanto e aiutarlo. C’è Salernitana-Trapani, per ricompattarsi e ripartire. Adesso ci vuole coraggio.

Leggi anche

Fate presto o così finisce tutto in malora!
Salernitana, tifosi decisivi: dodicesimo uomo in campo
Picerno-Salernitana 1-2, le pagelle dei granata