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Salerno, l’affaire dei totem dell’azzardo e i clan: tre arresti

di Alessandro Mosca
Sono stati sequestrati anche beni e diverse società
Salerno, l’affaire dei totem dell’azzardo e i clan: tre arresti

Un’associazione a delinquere in grado di nascondere in maniera così efficace il gioco online illegale, facendolo passare per totalmente legale, tanto da attirare le attenzioni di organizzazioni criminali di fama mondiale, come i Casalesi. È lo spaccato emerso dall’inchiesta della Procura di Salerno – condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Salerno – che ha fermato il gruppo che, dal Salernitano (in particolare dall’Agro Nocerino), aveva realizzato un “sistema” per la gestione continuativa e organizzata di gioco e scommesse illegali, con profitti che uscivano dai circuiti autorizzati dallo Stato.

Sono 21, in totale, le persone destinatarie della richiesta di applicazione di misure cautelari e personali della Procura di Salerno, accolta in buona parte dal gip Annamaria Ferraiolo, accusate – a vario titolo – di associazione a delinquere, esercizio abusivo del gioco e delle scommesse, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori. Il giudice ha disposto l’arresto in carcere per i vertici dell’organizzazione, l’imprenditore angrese Domenico Chiavazzo e il salernitano Paolo Memoli, mentre sono stati disposti i domiciliari per il foggiano Giovanni Petruzzellis.

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