Skip to content

Salerno, illuminazione pubblica in tilt: cittadini a rischio

I disagi causati dall’eccessiva umidità all’interno delle centraline elettriche
Salerno, illuminazione pubblica in tilt: cittadini a rischio

Sempre la stessa storia: basta un periodo più prolungato di maltempo e l’intero sistema della pubblica illuminazione in città va in tilt. E’ la situazione che si sta vivendo in queste settimane a Salerno dove, ormai da giorni, i lampioni sono andati ko in più punti del territorio cittadino.

Disagi diffusi, ovunque: nella serata di mercoledì, ad esempio, il sistema della pubblica illuminazione è andato in tilt nell’area di piazza Vittorio Veneto, all’esterno della stazione ferroviaria, in un’area finita già sotto i riflettori per il malfunzionamento delle Luci d’Artista (come emerso nella Commissione Trasparenza tenuta nelle ultime ore, i problemi delle opere sono stati causati da alcune centraline difettose).

Nella stessa giornata in via Zara, a poche centinaia di metri dalla chiesa di San Demetrio, nel tardo pomeriggio il buio a farla da padrone con l’aggravante che il manto stradale ed i marciapiedi dissestati mettevano a repentaglio l’incolumità delle persone che senza illuminazione in più d’una hanno finito per porre i piedi in fallo con possibili distorsioni.

Si tratta solo delle ultime zone in cui i punti luce sono andati in tilt: da oltre venti giorni, infatti, sono segnalati problemi diffusi e illuminazione a intermittenza nell’area del quartiere Carmine, a Torrione e Pastena. Una situazione vissuta anche dai residenti dell’area del trincerone: da circa dieci giorni, infatti, la zona di viale Ruggero Moscato resta al buio al calar del sole. Un problema che, dunque, ha spinto molti residenti a chiedere lumi alla Edison, la società che ha in gestione gli impianti nel solco dell’affidamento arrivato dal Comune di Salerno.

Leggi anche

Salerno, cede una grata di ferro: donna cade nel vuoto
Battipaglia, palazzo della discordia: in sei a processo
Omicidio Capezzuti: «Le forze dell’ordine sapevano ma nessuno ha mosso un dito»