Aveva asportato un apparecchio diagnostico dall’ospedale Umberto I, l’Asl Salerno ha sospeso un suo dipendente. La decisione è stata deliberata dal direttore generale Gennaro Sosto lo scorso 23 novembre, dopo la comunicazione dell’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari. La vicenda risale ad alcuni mesi fa, a quando un ecografo era stato portato via furtivamente dal reparto di Radiologia. La scoperta aveva sconcertato non poco i dirigenti e tutto il personale.
La persona era però stata individuata e fermata tempestivamente grazie all’ausilio della capillare rete di videosorveglianza. Le immagini agevolarono le indagini dei carabinieri del reparto territoriale nocerino diretto dal tenente colonnello Gianfranco Albanese.
L’istruttoria è entrata nel vivo il 4 novembre, quando il comando carabinieri ha notificato alla direzione generale salernitana e a quella di presidio nocerina l’ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore aveva disposto, tra l’altro, «la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti» del «dipendente in servizio presso il P.O. di Nocera Inferiore», si legge nel provvedimento di Sosto.
Una procedura prevista dall’ordinamento e dal contratto collettivo nazionale che impatta anche sulla retribuzione. La norma riportata in delibera recita: «Il dipendente che sia colpito da misura restrittiva della libertà personale è sospeso d’ufficio dal servizio con privazione della retribuzione per la durata dello stato di detenzione o, comunque, dello stato restrittivo della libertà».
La direzione di presidio ha spiegato che il soggetto in questione era «già sospeso a seguito di esecuzione di un provvedimento disciplinare di sospensione dal servizio per fatti connessi alla sospensione cautelare».

