I Carabinieri della Stazione di Maiori e dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Amalfi hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica.
Destinatari del provvedimento sono D.C. e P.D.V., indagati per truffa aggravata ai danni di una donna anziana residente a Maiori.
L’episodio risale al mese di luglio 2025, quando i due – secondo l’ipotesi accusatoria, allo stato condivisa dal giudice – avrebbero contattato telefonicamente la vittima fingendosi prima il nipote e poi un incaricato incaricato di ritirare una somma di denaro necessaria per “pagare una multa”.
La dinamica della truffa
Ingannata dal tono convincente della telefonata, la signora è stata indotta a raccogliere tutti i risparmi custoditi in casa e a consegnarli a uno dei truffatori che si è presentato sotto la sua abitazione.
In pochi minuti, la donna ha perso 30.000 euro in contanti, frutto dei risparmi di una vita.
Solo successivamente, resasi conto dell’inganno, ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri di Maiori. Le indagini avviate immediatamente hanno permesso di ricostruire con precisione le fasi del raggiro e di identificare i presunti responsabili.
Le indagini e il provvedimento del GIP
Grazie a un’attenta attività investigativa condotta dai militari della Compagnia di Amalfi, supportata da riscontri tecnici e testimonianze, la Procura ha richiesto al GIP l’emissione della misura cautelare.
Il giudice, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza, ha disposto per entrambi gli indagati gli arresti domiciliari in attesa del prosieguo delle indagini.
L’allarme truffe ai danni degli anziani
Il caso di Maiori si inserisce in un preoccupante trend di truffe agli anziani che, negli ultimi mesi, ha colpito diversi comuni della Costiera Amalfitana e dell’intera provincia di Salerno.
Le forze dell’ordine rinnovano l’invito ai cittadini, in particolare agli anziani e ai loro familiari, a prestare la massima attenzione e a non consegnare mai denaro o oggetti di valore a sconosciuti che si presentano a nome di parenti o enti pubblici.
