“Tutto sbagliato, tutto da rifare”: la citazione della celebre frase di Gino Bartali, uno dei più grandi campioni del ciclismo e dello sport italiano, è quantomai utile per sintetizzare il “pasticcio” sul progetto della pista ciclabile progettata per collegare Salerno a Capaccio Paestum: i giudici della quarta sezione del Consiglio di Stato (presidente Vincenzo Neri) hanno infatti annullato l’esito positivo all’iniziativa finanziata con 21 milioni di euro – che vede il Comune di Capaccio Paestum come “capofila” e stazione appaltante di un’opera che coinvolge, oltre al capoluogo e alla città dei Templi, anche i territori di Pontecagnano Faiano, Battipaglia ed Eboli – arrivato dalla Conferenza dei servizi convocata dalla Provincia nell’agosto dello scorso anno.
I giudici, “ribaltando” l’esito della prima istanza respinta dalla sezione del Tar Salerno, hanno accolto così il ricorso presentato dal Ministero della Cultura e della Soprintendenza che, da subito, avevano puntato il dito contro il via libera all’opera.

