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Ripascimento a Salerno, il cantiere è un deserto

di Eleonora Tedesco
Nessun operaio al lavoro e macchinari fermi nell’area tra foce Irno e Polo nautico. Il giallo della “sabbia-cemento”
Ripascimento a Salerno, il cantiere è un deserto

Habitué e bagnanti della domenica sono stati mandati via in tutta fretta, prima che la stagione estiva fosse finita per davvero. Addirittura, pur di non perdere nemmeno un giorno utile, il Comune aveva anche restituito i soldi al gestore del lido (che aveva deciso di piazzare ombrelloni e sdraio ancora per tutto il mese di settembre) perché i lavori del secondo ambito – dalla foce dell’Irno al Polo nautico – del mega progetto di tutela della costa dall’erosione e di ripascimento delle spiagge dovevano partire al più presto.
Tanto rumore per nulla a “Universo beach, come è stata ribattezzata la porzione di spiaggia consegnata ai cittadini per tre mesi d’estate, considerando che i lavori non sono mai ricominciati. Chi ha assistito alle operazioni che hanno riguardato la prima fase dell’intervento ricorderà bene il via vai continuo di mezzi pesanti carichi di materiale e l’incessante lavoro delle gru piazzate a mare che continuavano a spostare enormi massi che sono serviti per realizzare la barriera soffolta.
Oggi, invece, non si vedono mezzi in uscita e in entrata dal cantiere deserto, dove non ci sono operai. L’unica attività che è stata messa in campo finora ha riguardato proprio il ripristino dell’area di cantiere con la rete gialla e i cartelli che segnalano i lavori che, però, non sono ancora in corso.
Non solo, perché con la chiusura dell’area di cantiere si sarebbero dovuti mettere in campo anche tutta una serie di controlli rispetto al materiale utilizzato per la sabbia.
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