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Ricchetti, il CR7 “de noantri”: «Va sulla fascia e Pisano fa goool»

di Dario Cioffi
L'erore semplice che ha fatto innamorare Salerno
Ricchetti, il CR7 “de noantri”: «Va sulla fascia e Pisano fa goool»

Va sulla fascia del Paradiso, adesso. S’accentrerà e crosserà lo stesso, come fatto per una vita con il numero 7 sulle spalle. Il suo, anche quando le magliette non avevano ancora numerazioni fisse né nomi stampati sopra. E però il 7 era sempre lui. Carlo Ricchetti, il CR7 de noantri s’è detto di recente, il “re del taglio” per una generazione, l’ala micidiale che partiva da destra e s’infilava nella difesa avversaria, per colpire con il suo tiro affilato, preciso e potente, micidiale.

Nella Salernitana dei migliori anni della nostra vita lui è stato l’esterno d’un tridente-dannazione per ogni avversario. Era talento, tecnica e generosità in campo. Ma era pure garbo, sobrietà, signorilità e professionalità esemplare, fuori.

Foggiano doc col cuore granata, perché a quel colore ha dato tutto se stesso, Carlo Ricchetti è un “eroe semplice”, autentico e indimenticabile per migliaia di bambini (e non solo) che s’innamorarono della Bersagliera vedendo i suoi cross col contagiri (scandendo quel coro della Sud, accennato prima… “Ricchetti, làlàlàlàlàlà, Ricchetti, va sulla fascia, s’accentra e crossa, Pisano fa goool”) e quei tagli micidiali che mandavano al manicomio terzini e centrali che facevano a gara a chi “non se l’era perso”, ché stargli dietro era impossibile.

Il cavalluccio marino che ha orgogliosamente portato sul petto per anni, da calciatore, gli era rimasto idealmente tatuato sul cuore, con l’affetto e la riconoscenza che Salerno gli ha sempre ricambiato. Un legame vero, genuino, speciale.

Per chi scrive, e per chissà quanti altri come me, è stato un mito in campo. Poi, dopo aver smesso, s’è trasformato in un interlocutore sempre disponibile, gentile, pacato ogni volta che gli si chiedeva di parlare da “grande ex granata”. Ex, poi… Non lo sarà mai!

Sarà per sempre, ora che se n’è andato all’improvviso lasciandoci in mare di ricordi e tristezza, il nostro “numero 7” dei migliori anni, un esempio di grande calciatore che di quella maglia ha fatto la sua vita. Ciao Carlo, per sempre “vecchio cuore granata”!

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