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Centrodestra, il candidato alle elezioni in Campania a fine settembre

di Alfredo Boccia
Prima l'esito della competizione nelle Marche e poi la scelta del governatore
Centrodestra, il candidato alle elezioni in Campania a fine settembre

Nel centrodestra serve un argine alle parole, non solo per evitare il fuoco amico. Questo pensano, anche se non lo dicono pubblicamente – pure perché non possono sparigliare le carte del centrodestra – coloro che sono chiamati a decidere il candidato della coalizione alla presidenza della Regione Campania da contrapporre a quello ufficializzato dal centrosinistra Roberto Fico. Così trapela, ma come sempre la realtà è che si apre per volontà la porta per far passare gli spifferi, che prima dell’esito delle elezioni regionali nelle Marche nome e volto dello sfidante al successore di Vincenzo De Luca non ci sarà. Giorno della verità, pertanto, previsto dopo il 29 settembre quando in terra marchigiana le urne decreteranno chi tra centrodestra e centrosinistra guiderà la Regione.

Così alla convention “Spazio Sud” di Fratelli d’Italia a Capaccio Paestum – una accreditata due giorni svoltasi fino a ieri sotto l’occhio vigile del commissario regionale di Fdi Antonio Iannone con la presenza di quattro ministri – di ufficiale in tema di candidature alle prossime regionali, la cui data, tra l’altro, resta ancora da stabilire, si registra solo la melina sull’argomento sfidante a Fico. Eppure gli incroci fra papabili, all’ombra dei millenari Templi di Paestum, tra venerdì e sabato non sono mancati: dal padrone di casa e viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli fino a Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, e Giosy Romano, coordinatore della Zes Unica del Mezzogiorno. Parola d’ordine, a denti stretti comunque dettata a chi poneva la fatidica domanda sul candidato a presidente della Regione Campania, la frase “Decideranno i leader nazionali”.

Senza fretta, evidentemente, di conoscere l’esito delle consultazioni Meloni-Taiani-Salvini che, comunque, sembrano essere destinate ad essere definite solamente fra due settimane almeno per quanto riguarda la candidatura per il centrodestra a presidente. Per le liste, invece, le grandi manovre sono già in atto. Da tempo. Confermate anche dai presenti alla convention del partito di Giorgia Meloni a Capaccio Paestum. Ma molto, per gli aspiranti a un posto da consigliere regionale, potrebbe cambiare da qui alla scelta dello sfidante a Fico. Soprattutto se per battere la coalizione di centrosinistra dal centrodestra dovrebbe essere ufficializzato un candidato proveniente dalla società civile piuttosto che dalla “piazza” della politica. Ipotesi, quest’ultima, caldeggiata in queste ore soprattutto da chi vuole evitare di essere “marchiato” per sempre dal risultato elettorale finale il cui esito non può essere dato per certo – fortunatamente dipenderà dalla volontà degli elettori che si recheranno al voto – nemmeno dai più ottimisti nei due maggiori schieramenti in lizza accomunati per assicurarsi in futuro un posto al sole, e nemmeno mostrano di avere voglia di nasconderlo, dalla necessità di voltare pagina rispetto alla presidenza di Vincenzo De Luca eletto una prima volta il 18 giugno 2015 ed una seconda il 9 ottobre 2020.

A corollario, chiare risuonano le parole di Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, a “Spazio Sud” ieri a Capaccio Paestum: “Sono viceministro degli Esteri, c’è un coordinatore regionale, Iannone, che mi ha chiesto la disponibilità. Credo che sia giusto che, nei momenti e nei posti più complicati, come la Campania dove abbiamo il partito dei Cinque Stelle più forte d’Italia e abbiamo il Pd che aveva il “cacicco” d’Italia, la persona che ha la maggiore visibilità si deve mettere a disposizione. L’ho fatto, ho fatto un anno di campagna elettorale e sono in campo come ipotesi politica. Poi, c’è una quadratura di carattere nazionale, siamo una coalizione e quindi non si corre da soli”.

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