«La storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi». Una massima di Cicerone può spiegare bene l’importanza che si deve a un documento datato 1744, Registro delle Anime di Novi Velia, che dopo anni di buio è riemerso inspiegabilmente online: “Descriptio Status Animarum in Divissimae Parochialis Ecclesiae Sanctae Mariae Lombardorum Terrae Novi incepta Anno Domini MDCCXXXXIV” (Descrizione dello stato delle anime della chiesa parrocchiale di Santa Maria dei Lombardi nella Terra di Novi, iniziata nell’anno del Signore 1744) è il titolo del frontespizio che fa parte di quei registri dello stato delle anime che erano strumenti introdotti dopo il Concilio di Trento per censire i fedeli di ogni parrocchia, annotando famiglie, battesimi, matrimoni e sacramenti; naturalmente essi hanno oggi un valore insostituibile per la ricerca genealogica, la storia sociale e la memoria collettiva delle comunità locali.
Il volume, che custodisce le radici di un’intera comunità, però non è stato ritrovato in un archivio, ma mostrato sui social media lontano dalla sua legittima sede. A lanciare l’allarme è stata Daniela Mastrolorenzo, una ricercatrice originaria di Piedimonte Matese in provincia di Caserta: «La segnalazione è arrivata fino a me, che vivo in Francia. – spiega Tullia Conte scrittrice e anima di “Sudanzare” che non ha mai rescisso il cordone ombelicale che la lega al suo paese situato ai piedi del Monte Gelbison – Essendo originaria di Novi Velia ho subito compreso quanto fosse prezioso questo documento per la nostra comunità ma anche per la vasta rete di studiosi e appassionati di genealogia, uniti nella missione di proteggere la memoria storica».
Il Registro delle Anime non è un semplice manoscritto, le sue pagine contengono più di nomi e date: «Sono il cuore pulsante delle generazioni che hanno plasmato l’identità di Novi Velia. Ogni annotazione è un tassello di un’esistenza, matrimoni, nascite, permettono la ricostruzione di alberi genealogici che oggi, per tanti novesi, specialmente quelli residenti all’estero, rappresentano un ponte cruciale con le proprie origini. Il destino di questo documento è di vitale importanza», precisa Conte.