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San Matteo, il Patrono di Salerno sul trono. E i fuochi ci saranno

Il programma degli eventi: la statua esposta al Duomo già da domenica. Confermata la “nuova” processione, ecco i fondi per lo show di mezzanotte
San Matteo, il Patrono di Salerno sul trono. E i fuochi ci saranno

Il percorso della processione, rivisto e corretto per bypassare i cantieri ancora aperti lungo il Corso, garantisce il pieno rispetto della tradizione così come la fumata bianca sullo spettacolo pirotecnico (che alla fine si farà) e sulla presenza delle bande musicali ad accompagnare la processione del 21 settembre per San Matteo. Il rito più antico celebrato dai salernitani, quindi, si ripeterà come usanze comandano ma con una novità, l’intronazione dei simulacri dei santi. In occasione della ricorrenza patronale di quest’anno, già domenica la statua d’argento del patrono (realizzata nel 1691 dall’argentiere napoletano Nicola de Aula) sarà collocata in una delle più importanti cappelle laterali, quella nella navata sinistra denominata “Cappella della Pentecoste”, appartenuta alla famiglia Lembo. Dopo decenni, il busto d’argento sarà collocato anche su un’antica base dorata che consentirà all’immagine di assumere una posizione preminente, in particolare durante la processione. Nella cappella della Famiglia Pinto, invece, saranno collocati San Giuseppe, i santi martiri salernitani e San Gregorio VII. Al suo consueto posto, sul presbiterio, ci sarà il prezioso reliquiario del braccio. «C’è un’antica tradizione del nostro Meridione che è quella di intronizzare i santi in occasione della festa e, quindi – ha spiegato il parroco del Duomo, don Felice Moliterno – lo faremo attraverso degli addobbi che inviteranno i fedeli non solo a fermarsi in preghiera davanti ai santi ma anche a scendere nella Cripta dove custodiamo il più grande tesoro, il corpo dell’Evangelista». L’allestimento per l’intronazione sarà realizzato da una ditta specializzata. Anche il tema di riflessione delle giornate matteane, descritto dall’arcivescovo Andrea Bellandi, propone una riflessione che si connette con lo spirito del Giubileo. «La festa del nostro Patrono – sottolinea la guida della chiesa salernitana – s’interseca con l’Anno Giubilare e rappresenta un ulteriore stimolo per essere pellegrini di speranza».
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