SCAFATI – A Scafati esplode una nuova polemica politica attorno all’Acse, la società partecipata del Comune che si occupa di raccolta rifiuti e gestione dei parcheggi. Al centro della questione l’assunzione a tempo determinato, tramite agenzia interinale e con chiamata diretta, del fratello del consigliere comunale Paolo Attianese, esponente della maggioranza. La notizia ha riacceso i riflettori su procedure di selezione che, secondo le opposizioni, continuano a mancare di trasparenza e meritocrazia.
A far discutere è in primo luogo la modalità della selezione. Una prassi che, sebbene formalmente possibile, solleva interrogativi sul rispetto dei principi di imparzialità e accesso equo alle opportunità lavorative in ambito pubblico.
Il consigliere comunale Attianese ha però preso subito le distanze da ogni accusa di favoritismo, dichiarando: «Sono felice che mio fratello sia stato assunto all’Acse, significa che ce l’ha fatta con le sue forze. Personalmente, va chiarito che con lui non mi sento da almeno 15 anni per questioni familiari. Non so nemmeno che faccia abbiano i miei nipoti. Questa cosa è risaputa anche agli esponenti dell’opposizione – ha affermato il fedelissimo del sindaco Pasquale Aliberti -. Adesso fanno tutti i paladini della legalità, ma dimenticano quando in passato hanno fatto assumere familiari e amici in maniera indiscriminata utilizzando il proprio potere all’interno degli uffici comunali».
(red.pro.)
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