È ricoverato intubato nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno il quindicenne di Cava de’ Tirreni vittima di un grave incidente in mare avvenuto nella tarda mattinata di domenica.
Il ragazzo, mentre si trovava nei pressi dello stadio di Marina di Vietri sul Mare, si è lanciato in acqua dalla riva ma ha urtato violentemente con la testa il fondale, perdendo immediatamente la funzionalità di braccia e gambe.
Trauma cervicale dopo un tuffo dalla riva
Secondo una prima ricostruzione, il 15enne era in compagnia di amici quando ha deciso di tuffarsi. Un gesto consueto, apparentemente innocuo, che però questa volta ha avuto conseguenze gravissime.
Appena riemerso, il ragazzo ha subito capito di non riuscire più a muovere né gli arti superiori né quelli inferiori. Ha chiesto aiuto e, fortunatamente, alcune persone presenti si sono tuffate per portarlo in salvo con cautela.
Il trasporto d’urgenza al Ruggi d’Aragona
Allertati i soccorsi, il giovane è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale salernitano, dove è stato immediatamente sottoposto a esami diagnostici. La diagnosi è stata chiara: grave trauma cervicale, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Le sue condizioni, tuttavia, restano serie e preoccupanti. I medici stanno valutando l’eventualità di un trasferimento in una struttura specializzata in neurologia per approfondire la prognosi e pianificare gli eventuali interventi terapeutici.
Paura e speranza: ore decisive per il recupero
La famiglia, stretta attorno al giovane, vive ore drammatiche, così come i suoi tanti amici che hanno inondato i social di messaggi di vicinanza e affetto.
Le prossime ore saranno decisive per valutare l’evoluzione clinica e il possibile recupero. I sanitari mantengono un cauto ottimismo sulla possibilità che il ragazzo possa recuperare la piena mobilità.
Un episodio simile 40 anni fa a Cava
Il dramma ha riportato alla mente un episodio analogo accaduto circa 40 anni fa a un altro giovane di Cava de’ Tirreni, oggi ultrasessantenne, che a causa di un tuffo sbagliato ha dovuto convivere con una paralisi permanente.
L’episodio di domenica ci ricorda con forza quanto sia pericoloso sottovalutare anche i gesti più comuni in acqua, specie in zone dove i fondali possono essere bassi e irregolari.