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Case vista mare a Salerno: stop dalla Provincia

di Eleonora Tedesco
Palazzo Sant’Agostino (presidente il sindaco Napoli) conferma i vincoli sull’area di Foce Irno: lì solo alberghi
Case vista mare a Salerno: stop dalla Provincia

Nessuna possibilità di realizzare appartamenti nei terreni acquistati all’asta in zona Foce Irno. A confermare la linea assunta dal Comune di Salerno è stato lo stesso presidente della Provincia, Vincenzo Napoli, che, in qualità anche di sindaco del capoluogo, ha dato pieno sostegno alla variante urbanistica approvata nei mesi scorsi.

La variante alle Norme tecniche attuative del Puc, infatti, vincola i terreni dell’ex area Prog alla ricettività turistica, escludendo ogni trasformazione residenziale, anche nel lungo periodo. Una scelta urbanistica destinata a incidere sull’intero assetto della zona.

Hotel Salerno srl bloccata: ricorso respinto dal Tar

L’area in questione è stata acquistata per 12 milioni di euro dalla società “Hotel Salerno srl”, intenzionata a realizzare anche appartamenti. Il Comune ha però bloccato ogni possibilità di trasformazione edilizia attraverso la variante, approvata definitivamente a gennaio 2025.

A nulla è valso il ricorso presentato al Tar dalla società, rappresentata legalmente da Caterina Chechile: i giudici hanno chiarito che, sebbene le nuove norme non siano ancora operative per legge (servono ulteriori verifiche previste dalla normativa regionale), il procedimento di approvazione è in corso e quindi legittimo.

L’obiettivo: sviluppo sostenibile e stop alla cementificazione

La decisione nasce da un atto di indirizzo approvato nel novembre 2023 dalla giunta comunale, che ha voluto imprimere una svolta nella pianificazione urbanistica locale, puntando a un modello di sviluppo sostenibile e respingendo ogni rischio di cementificazione selvaggia.

Uno degli interventi più rilevanti è stato proprio quello di cancellare 3.000 metri quadri di destinazione residenziale nei lotti Prog, per preservarli come spazi per hotel, parcheggi o strutture pubbliche.

Piano urbanistico presentato e poi bloccato

La società acquirente aveva presentato un piano urbanistico attuativo il 3 dicembre 2024, per uno dei due lotti acquistati. Tuttavia, il Comune, nel frattempo, aveva già avviato le controdeduzioni e l’iter di approvazione definitiva delle modifiche normative. Da qui il contenzioso amministrativo, conclusosi con il nulla di fatto del ricorso.

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