«È assurdo ciò che è successo: ora chi glielo spiega alla figlia di vent’anni che sua madre non c’è più?». Sono le parole – piene di rabbia, dolore e indignazione – pronunciate ieri da alcuni familiari di Caterina Lambiase, 50enne salernitana che ha perso la vita nella prima mattinata di ieri all’ospedale “Ruggi” dove, poche ore prima, era stata sottoposta a un intervento chirurgico per una diverticolite. La salma della donna residente nel quartiere Fuorni, adesso, è a disposizione dell’autorità giudiziaria: è stata sequestrata dopo la denuncia presentata alla Questura di Salerno dai parenti, la Procura di Salerno nelle prossime ore procederà con la nomina degli incarichi per eseguire l’autopsia. Una nuova morte sospetta, dunque, che riporta sotto i riflettori l’ospedale di via San Leonardo.
Caterina Lambiase è arrivata in Pronto soccorso al Ruggi intorno alle ore 12 di domenica: è stata trasportata in ambulanza a causa di alcuni forti dolori accusati all’addome. Presa in carico dai medici dell’area d’emergenza-urgenza di via San Leonardo, è stata sottoposta ad analisi e Tac che hanno evidenziato il problema. Da qui, dunque, è stato deciso il trasferimento della 50enne salernitana presso il reparto di Chirurgia d’Urgenza prima dell’ingresso in sala operatoria per risolvere il problema fisico accusato. Un intervento che sembrava esser proceduto al meglio: all’uscita, infatti, la donna era rientrata in reparto, ha avuto modo di dialogare sia di persona che al telefono con alcuni familiari. L’ultimo messaggio con il cellulare l’ha inviato intorno a mezzanotte. Poi, in nottata, la situazione è precipitata: poco prima delle 2, infatti, dal “Ruggi” è arrivata una telefonata in cui si avvisava del grave peggioramento delle sue condizioni di salute fino all’accertamento della morte, avvenuto poco prima dell’alba.

Proprio queste ore sono state quelle più convulse, quelle su cui adesso i familiari di Caterina Lambiase chiedono risposte: al sorgere del nuovo malessere, infatti, la donna sarebbe stata trasportata di nuovo in sala operatoria nonostante la sua situazione di salute fosse già fortemente compromessa. Questioni che, dunque, sono alla base della denuncia presentata già nella mattinata di ieri alla polizia che, raccolto l’esposto dei familiari (assistiti dall’avvocato Grazia Cirillo), hanno informato la Procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli con il sostituto procuratore di turno che ha disposto il sequestro della salma in attesa degli ulteriori accertamenti.