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Emergenza blatte a Salerno, è “guerra” fra Comune e Asl

di Eleonora Tedesco
L’Ente investe 48mila euro per eliminare i fastidiosi insetti e va all’attacco: la spesa sarà recuperata dall’Azienda sanitaria
Emergenza blatte a Salerno, è “guerra” fra Comune e Asl

Con l’estate torna il caldo e, come al solito, riemergono dalle fogne le blatte. Un fenomeno scomodo e ormai solito che, intanto, fa ricominciare – come accade da qualche anno a questa parte – la battaglia sulla competenza della deblattizzazione tra Asl e Comune. Finora è stato Palazzo di Città a cedere e mettere soldi per le bonifiche: anche nel 2025 – pure se in forte ritardo perché le larve degli insetti ormai sono schiuse – sarà così. Ma non senza fare la voce grossa e tentare di recuperare i soldi riservandosi, come si legge nella delibera della giunta che avvia la procedura, «di procedere ai sensi della normativa vigente in materia di riscossione coattiva sia per le annualità pregresse del servizio già effettuato che per le somme che si spenderanno nel corso del corrente anno a tutela della salute dei cittadini salernitani».

Come si ricorda nell’atto, infatti, in primis nel 2023, a seguito di numerose interlocuzioni con l’Asl, l’amministrazione comunale ha dato indirizzo al settore Verde e Parchi di provvedere alla deblattizzazione, a integrazione e completamento del servizio già effettuato dall’Asl. Nel 2024, in considerazione del fatto che l’Azienda sanitaria di via Nizza guidata dal manager Gennaro Sosto aveva comunicato di non prevedere piano di deblattizzazione, pur confermando la volontà dell’azienda di valutare la possibilità di ampliare in parte le azioni previste con il nuovo appalto di sanificazione ambientale, l’amministrazione deliberava comunque di effettuare un servizio di deblattizzazione su parti del territorio comunale. In quel caso, però, fu dato mandato all’Avvocatura comunale di avviare una procedura di rimorso anche per effetto, si precisa «di quanto già disposto con una sentenza del Tar Salerno in merito alle spese di sanificazione sostenute nel 2010 dal Comune versate a mero titolo di “anticipazione”, considerata la competenza dell’Asl in materia».

Tuttavia, solo con una nota del 5 marzo scorso l’Asl specificava che gli interventi di deblattizzazione sono «finalizzati alla bonifica ambientale e di decoro ma non di tutela della salute pubblica (non conoscendosi ad oggi malattie trasmesse dalle blatte, quali veicoli o vettori di specifiche patologia)», non ritenendo possibile accogliere alcuna richiesta di rivalsa da parte del Comune per le spese sostenute. Il settore Avvocatura, invece, ha ribadito all’Asl «il convincimento motivato che le azioni contro il proliferare delle blatte – che “invadono” alcune zone della città fino ad arrivare nelle abitazioni siano da considerare di competenza dell’Asl e che, al pari della disinfestazione dai ratti, siano riconducibili alle attività di sanificazione ambientale».

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