Il Comune di Salerno tira dritto e conferma il suo “niet” alla realizzazione di nuove case sui due lotti dell’area Prog di Foce Irno, ceduti all’asta negli scorsi mesi per un totale di 12 milioni di euro e acquistati dalla società “Hotel Salerno srl”.

La querelle continua e, adesso, da una delibera di giunta emergono nuovi elementi sui contrasti fra le parti che hanno portato la società a presentare un ricorso al Tar – che si è concluso con un nulla di fatto – per contestare la variante alle norme attuative del Puc varate lo scorso gennaio in cui l’amministrazione comunale guidata da Vincenzo Napoli ha di fatto cassato la possibilità di realizzare nuove residenze sulle aree pubbliche cedute e, allo stesso tempo, ha bloccato ogni trasformazione sulla destinazione d’uso – finora prevista – a cinque anni dal collaudo.

Come emerso nel dispositivo dei giudici del tribunale amministrativo di largo San Tommaso, le norme tecniche attuative del Puc sono sì approvate dalla giunta ma, di fatto, non sono ancora operative: c’è bisogno, infatti, di ulteriori verifiche previste dalla legge regionale sull’edilizia. E fra le procedure previste c’è anche quella che obbliga l’Ente ad attendere la presentazione di osservazioni da parte di società interessate o semplici cittadini.

Nell’ultima seduta, la giunta ha approvato – e, di conseguenza, pubblicato – le controdeduzioni alla variante raccolte nel corso degli ultimi mesi. Sono 12 in totale e, nel documento firmato dalla squadra d’assessori del primo cittadino, viene allegato anche lo schema con la sintesi delle osservazioni presentate. Fra tutte, spicca la seconda, presentata il 12 febbraio scorso, a firma di Caterina Chechile, rappresentante legale proprio della “Hotel Salerno srl”, che in premessa ricorda il ricorso su cui si è espresso il Tar negli scorsi giorni. Prima di contestare tre punti della variante.