Il ricorso è stato dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto d’interesse, aprendo così ad ulteriori scenari e nuove battaglie. Ma la sentenza pubblicata nelle ultime ore dai giudici della seconda sezione del Tar Salerno (presidente Nicola Durante) mette per la prima volta nero su bianco ciò che da mesi veniva sussurrato in città, persino dal governatore Vincenzo De Luca: la Hotel Salerno srl, la società che ha rilevato all’asta per 12 milioni di euro i due lotti dell’area prog dell’ex cementificio, era intenzionata a realizzare abitazioni sui suoli prossimi alla foce del fiume Irno.
È il motivo per cui, negli scorsi mesi, è stato presentato il ricorso – ora sfumato nel nulla – con cui sono state contestate le varianti alle norme tecniche attuative del Puc varate dalla giunta lo scorso 14 gennaio: nella delibera con cui è stato modificato il regolamento, infatti, la squadra d’assessori del sindaco Vincenzo Napoli ha posto ulteriori paletti per gli interventi sui suoli già di proprietà pubblica – come proprio l’area prog di Foce Irno -, cancellando la residua possibilità di costruire residenze per 3mila metri quadri e di effettuare cambi di destinazione d’uso dei nuovi immobili a cinque anni dal collaudo delle realizzazioni.
Situazione contestata dalla Hotel Salerno che, da allora, dopo gli interventi di sbancamento, ha bloccato i lavori sull’area che, fino a qualche mese fa, ha ospitato un parcheggio a pagamento. Ora il nulla di fatto al Tar. Che, però, lascia la situazione aperta a vari e variegati scenari.