La voce spezzata dal rancore e un gesto repentino all’altezza della cintura, come a suggerire l’impensabile: un’arma, forse una pistola, forse solo un’ombra evocata dal nervosismo. «Andate via che ho la pistola, sennò vi ammazzo»: è questa la frase – secca, brutale – che ha attraversato come un taglio il pomeriggio di un giorno qualunque di settembre, imprimendosi nella memoria di due allevatori bufalini foggiani e, sei anni dopo, anche in una sentenza di condanna.
Raffaela Caccavale, giudice della Prima sezione penale del Tribunale di Salerno, ha inflitto una pena due mesi e quindici giorni di reclusione a Luigi M., imprenditore caseario battipagliese, titolare di un’azienda con sede a Bellizzi, al termine di un processo che lo vedeva imputato per tentata estorsione e lesioni personali aggravate.