Nella mattinata di domenica, all’alba, si sono verificati nuovi disordini all’interno del carcere di Avellino, in concomitanza con il trasferimento di diciotto detenuti e una successiva perquisizione straordinaria condotta in diverse sezioni dell’istituto penitenziario. A segnalare l’episodio è Marianna Argenio, vice segretario regionale del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria).
Agente colpito alla testa da una bottiglietta: tre giorni di prognosi
Nel corso delle operazioni, condotte anche con il supporto degli agenti del Gruppo Operativo Mobile (Gio), un sostituto commissario della Polizia Penitenziaria è stato ferito alla testa da una bottiglietta d’acqua lanciata da un detenuto. Per l’agente ferito è stata emessa una prognosi di tre giorni.
Detenuti in rivolta: locali demoliti e tafferugli violenti
Secondo quanto ricostruito dal sindacato, alcuni reclusi hanno forzato i cancelli dei passeggi, distruggendo i locali in cui erano temporaneamente ristretti e provocando violenti tafferugli. È stato necessario l’intervento esterno dei Carabinieri e della Polizia di Stato per riportare l’ordine e garantire la sicurezza anche nelle aree esterne alla struttura penitenziaria.
Sequestrati smartphone, cavi USB e caricabatterie
Durante le perquisizioni straordinarie, sono stati scoperti e sequestrati numerosi dispositivi elettronici, tra cui smartphone, cavi USB e caricabatterie, confermando ancora una volta le difficoltà nel controllo delle comunicazioni illegali all’interno delle carceri.
Sindacati chiedono tolleranza zero e riforme urgenti
A esprimere solidarietà all’agente ferito e a tutto il personale in servizio è anche Raffaele Troise della Uilpa, che sottolinea l’urgenza di interventi strutturali. “Gli agenti restano un baluardo contro la violenza – affermano i sindacati – ma è necessario introdurre regole ferree e provvedimenti efficaci per ristabilire l’ordine. Occorre attuare tolleranza zero verso i detenuti violenti e contrastare la diffusa impunità di cui godono”.