«Bene la decisione di Enac che, accogliendo l’istanza presentata insieme al collega Sottosegretario Tullio Ferrante, ha approvato la delibera per modificare il nome dell’aeroporto di Salerno, intitolandolo non solo alla Costa d’Amalfi ma anche a quella del Cilento. Una delle prime iniziative che ho condiviso assumendo pochi giorni fa l’incarico di Sottosegretario per dare il giusto e motivo di promozione a tutta la parte sud della Provincia di Salerno. È una importante notizia che, accanto alla costiera amalfitana, consentirà di valorizzare anche la costa cilentana e le aree interne fungendo da volano per lo sviluppo turistico, economico e sociale. Come Mit abbiamo investito con convinzione sul rafforzamento delle capacità logistiche dell’aeroporto e continueremo a lavorare affinché esprima in pieno tutte le sue potenzialità. Grazie all’Enac per la sensibilità dimostrata. Ora, all’esito degli ultimi passaggi formali, lo scalo si chiamerà ufficialmente Aeroporto Internazionale di Salerno-Pontecagnano ‘Costa d’Amalfi e del Cilento’ abbracciando così il nostro intero territorio e le sue ambizioni di crescita». Lo dichiara il Sottosegretario di Stato al Mit Antonio Iannone.
«La decisione dell’Enac di accogliere l’istanza per modificare il nome dell’aeroporto di Salerno, intitolandolo non solo alla Costa d’Amalfi ma anche a quella del Cilento, è un’ottima notizia. Ringrazio il Sottosegretario di Stato al Mit Antonio Iannone per aver dato, in così poco tempo dal suo insediamento, una risposta immediata ad una necessità fortemente avvertita dalla comunità locale, dalle imprese turistiche e dal mondo produttivo del nostro meraviglioso territorio». Lo dichiara, in una nota, il deputato di Fratelli d’Italia Imma Vietri. «Il nuovo nome dello scalo salernitano rappresenterà e valorizzerà l’intera provincia rendendola sempre più competitiva sul piano turistico. L’obiettivo del Governo Meloni, infatti, è quello di far diventare l’aeroporto di Salerno il volano dello sviluppo turistico, economico e sociale di entrambe le aree costiere, del capoluogo e ovviamente anche delle zone interne» conclude Vietri.