«Non capisco perché chiederci di predisporre un progetto e poi tenerlo nel cassetto». Rompe il silenzio, Francesco Santangelo, numero uno di Athena, il Consorzio di cooperative sociali di Monteforte Irpino coinvolto nella disputa con il Comune di Battipaglia per la gestione di Villa Maria. Lo fa dopo che i giudici salernitani del Tribunale amministrativo regionale hanno accolto le sue ragioni, cancellando l’aggiudica della “gara ponte” (durata di 12 mesi, con facoltà di proroga per un trimestre) per la concessione della sventurata casa albergo per anziani di via Etruria, nel cuore del rione Sant’Anna.
Il progetto
Mostra un progetto di fattibilità tecnico-economica. Athena propose di realizzarlo: dal Comune, la sindaca Cecilia Francese diede il via libera a novembre del 2023, prima che partisse il procedimento che portò alla decadenza (in virtù del ritiro dell’avvalimento, da parte della cooperativa La Speranza) della concessione annua ottenuta nell’estate dello stesso anno dal consorzio avellinese. Poi è arrivato lo strappo, ma i progettisti designati (e pagati) dall’organismo di Santangelo hanno lo stesso lavorato al piano. L’intento municipale era intraprendere la via d’un project financing: in altre parole, il progetto di rilancio di Villa Maria sarebbe divenuto la “base d’asta” per scegliere, all’esito d’una procedura a evidenza pubblica, una coop che potenziasse la casa albergo e la gestisse per 25 anni.
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