Il lavoro delle ruspe che smuovono gli scogli dalle chiazze a mare è continuo e, nel vento, si ascolta una sorta di costante cigolio. La sabbia che dovrà essere spianata ora ha la forma di tante collinette, quasi a creare delle inedite dune. Il mare è di un blu intenso e lì dove è stato terminato uno dei pennelli l’acqua sembra di un azzurro cristallino che quasi si uniforma al candore della colonia di gabbiani che svolazzano tra la riva e la spiaggia. «Sembra l’ambientazione di un film di David Lynch», osserva una passante – probabilmente cultrice del cinema – guardando dal lungomare il lavorio ininterrotto. «Pare più una di quelle saliere della Sicilia», la corregge il ragazzo che l’accompagna.
Il rush funale
Perché quello che proprio non manca agli operai che sono al lavoro nella zona orientale, fra Pastena e Torrione, per il secondo ambito – dalla foce dell’Irno al Polo nautico – del più ampio progetto di tutela della costa e di ripascimento delle spiagge, è il pubblico. Che vede gli interventi al rush finale e attende di poter finalmente utilizzare le nuove spiagge.
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