«Li avrei aiutati. È ciò che facciamo con tutti». Possibili scenari, come in una canzone di Cremonini: don Luigi Piccolo, vulcanico parroco di Santa Teresa del Bambin Gesù, immagina un universo parallelo in cui i banditi che ieri mattina hanno assaltato la chiesa del Sacro Cuore, cavandone poco o nulla, bussano alla sua porta per chiedere una mano. Le mani, invece, le hanno utilizzate per scassinare il contenitore delle offerte ai piedi della statua di Gesù e per aprire a forza la porta della sacrestia, rovistando di qui e di lì in cerca di preziosi.
Magro bottino: una piccola teca, di quelle utilizzate dai ministri straordinari per portare l’Eucaristia agli ammalati. I ladri, probabilmente, credevano si trattasse d’un oggetto in oro: fatua illusione, ci sarà ben poco da ricettare. Non c’era alcunché neppure dentro la colonnina degli oboli: i collaboratori del parroco la vuotano ogni sera.
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