Dietro la delibera con la quale si è avviato il processo di valutazione per la trasformazione in “pubblico” e in via temporanea in orario extrascolastico del parcheggio dell’Istituto scolastico comprensivo “Don Enrico Smaldone” di Angri, ci sarebbero “celati interessi privati”. L’accusa è contenuta nella mozione firmata dai rappresentanti di opposizione Domenico D’Auria, Caterina Barba, Roberta D’Antonio, Alberto Milo e Marco De Simone che sarà discussa nel corso del Consiglio comunale, già fissato per il 14 marzo.
La mozione
Nel corpo della mozione i rappresentanti dell’opposizione consiliare ricostruiscono temporalmente quanto accaduto. Tutto prende il via quando il 2 gennaio scorso al protocollo generale del Comune viene protocollata “una nota illustrativa di un progetto in itinere, con descrizione delle varianti alla Scia alternativa al permesso di costruire” presentata da una società, “in cui viene descritto – annotano i consiglieri – come fondamentale per l’inizianda attività commerciale della società committente (una braceria, ndr) individuare nuove aree di parcheggio, in aggiunta a quelle esistenti, con l’apertura di un varco pedonale e di un varco carrabile sul limite occidentale dell’Istituto comprensivo Smaldone e la gestione della relativa area di sosta da parte della stessa società».
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