Se, con ogni probabilità, nei prossimi giorni ai telegiornali e i talk-show televisivi nazionali non si parlerà d’un sabato sera culminato in tragedia a Battipaglia, il merito è sicuramente da attribuire agli agenti del locale Commissariato della polizia di Stato, capaci d’inseguire con prudenza il 34enne che non s’è fermato al posto di controllo in viale De Crescenzo, nel cuore del rione Stella, ed è stato arrestato alle porte del quartiere Sant’Anna al termine d’una fuga che s’è protratta per 15 interminabili minuti.

Dopo la morte di Ramy Elgami al Corvetto di Milano, d’automobilisti che disattendono l’alt e scappano via si parla in ogni sede. A Battipaglia, come per miracolo, morti e feriti non ce ne sono stati, ma diversi pedoni hanno rischiato d’essere investiti dalla Fiat Punto nera guidata da Gerardo Caputo, classe ‘90, che ha cercato disperatamente d’eludere le pantere della polizia di Stato.

Prima d’andare a schiantarsi contro un palo della pubblica illuminazione, all’angolo tra via De Gasperi e via Baratta, e la Ford Fiesta d’un ignaro residente che aveva parcheggiato nello stallo sottostante: l’utilitaria è stata tamponata dal fuggitivo ed è finita contro l’antistante Mercedes Classe A, che ha subito dei danni alla parte posteriore. Caputo è sceso dall’auto: ha dato di matto contro gli agenti, che hanno dovuto utilizzare un taser per placare la sua furia.

Lo hanno trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Speranza: è risultato positivo alla cocaina. Non aveva neppure la patente: è stato arrestato in flagranza di reato con le provvisorie accuse d’evasione, guida senza documento e resistenza a pubblico ufficiale. Il pm di turno, Vincenzo Russo, lo ha rimesso ai domiciliari: chiederà la convalida nel corso dell’udienza del rito direttissimo.

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