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Sansificio a Battipaglia, il gip conferma il sequestro

di Carmine Landi
Impianto bloccato, il titolare indagato per scarichi di reflui industriali non autorizzati: «Sussiste lo sversamento»
Sansificio a Battipaglia, il gip conferma il sequestro

Scarichi di acque reflue industriali senz’autorizzazione. È l’ipotesi di reato per la quale è indagato Angelo Maria Malandrino, legale rappresentante della Sios, la società che gestisce lo stabilimento della discordia sulla Statale 18. L’opificio resta sotto sequestro. Lo ha deciso nelle scorse ore Pietro Indinnimeo, gip del Tribunale di Salerno, che ha accolto l’istanza di convalida del provvedimento ablatorio avanzata da Elena Cosentino, pm di turno il 13 dicembre scorso, quando gli agenti della polizia municipale, agli ordini del tenente Domenico Di Vita, hanno trasmesso i verbali dell’operazione condotta all’interno dell’opificio.

«Il vincolo cautelare reale – le parole del giudice per le indagini preliminari – appare indispensabile a evitare la protrazione o l’aggravamento delle conseguenze del reato». L’attività dell’industria che produce olio di sansa, quindi, rimarrà bloccata. L’unica via percorribile per Malandrino, ora, porta all’impugnazione dell’ordinanza del gip al cospetto delle toghe della Sezione del Riesame. Per Indinnimeo, è sacrosanta l’attività condotta dagli agenti della polizia municipale all’esito dei sopralluoghi disposti, su sollecitazione della sindaca Cecilia Francese, dal dirigente dell’Ufficio tecnico municipale, l’ingegnere capo Carmine Salerno, ed eseguiti dall’ingegnere Anna Carrafiello e dall’architetto Angela Costantino, funzionarie ambientali di Palazzo di città.

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